Nuove foto aggiunte
3 settembre 2018
UNA COMMISSIONE CONSILIARE PER LA RICOSTRUZIONE
Per preparare i lavori del Consiglio di domani, oggi pomeriggio si è tenuta una Commissione Consiliare Territorio alla presenza dei Presidenti di Municipio e dei Consiglieri regionali.
Sono intervenuto per chiedere un nuovo metodo di lavoro anche nell’aula di Tursi.
Il 14 agosto ha cambiato tutto. Genova non è più la stessa, e non sarà più la stessa per diversi mesi.
Dipenderà anche da noi se basteranno mesi o invece ci vorranno anni, con il rischio di una crisi economica causata dal crollo del ponte, le cui prime avvisaglie purtroppo si cominciano a sentire.
Genova ce la farà. Ma Genova non ce la farà da sola.
Serve un intervento straordinario del Governo in tema di risorse e in tema di procedure d’urgenza perche si possa ricostruire il ponte senza i vincoli della burocrazia.
E a Genova serve l’unità delle forze politiche sociali della città.
Le Istituzioni locali Comune e Regione stanno affrontando bene i primi giorni dell’emergenza.
Ma questo clima unitario in cui non si fanno polemiche e si lavora per il bene della città ciascuno con il proprio ruolo non nasce spontaneamente, va coltivato con costanza.
Serve responsabilità delle forze di opposizione e condivisione da parte delle forze di maggioranza.
Responsabilità e condivisione. Perché oggi a quindici giorni dal crollo siamo d’accordo su quasi tutto. Ma più il tempo passa, più è facile che si debbano prendere decisioni impopolari, e un luogo di condivisione di queste decisioni rende tutti più forti.
Per questo ho proposto che il Consiglio Comunale applicando l’art. 39 dello Statuto istituisca un’apposita “Commissione Consiliare per la ricostruzione”, che sia convocata regolarmente fino alla ricostruzione del Ponte Morandi, per condividere il più possibile unitariamente le scelte di fondo che dovrà prendere la Città.
Genova ha già superato momenti difficili. Possiamo ancora farcela tutti assieme, se il Governo dimostrerà attenzione, le forze di maggioranza spirito di condivisione, e l’opposizione senso di responsabilità.
Per preparare i lavori del Consiglio di domani, oggi pomeriggio si è tenuta una Commissione Consiliare Territorio alla presenza dei Presidenti di Municipio e dei Consiglieri regionali.
Sono intervenuto per chiedere un nuovo metodo di lavoro anche nell’aula di Tursi.
Il 14 agosto ha cambiato tutto. Genova non è più la stessa, e non sarà più la stessa per diversi mesi.
Dipenderà anche da noi se basteranno mesi o invece ci vorranno anni, con il rischio di una crisi economica causata dal crollo del ponte, le cui prime avvisaglie purtroppo si cominciano a sentire.
Genova ce la farà. Ma Genova non ce la farà da sola.
Serve un intervento straordinario del Governo in tema di risorse e in tema di procedure d’urgenza perche si possa ricostruire il ponte senza i vincoli della burocrazia.
E a Genova serve l’unità delle forze politiche sociali della città.
Le Istituzioni locali Comune e Regione stanno affrontando bene i primi giorni dell’emergenza.
Ma questo clima unitario in cui non si fanno polemiche e si lavora per il bene della città ciascuno con il proprio ruolo non nasce spontaneamente, va coltivato con costanza.
Serve responsabilità delle forze di opposizione e condivisione da parte delle forze di maggioranza.
Responsabilità e condivisione. Perché oggi a quindici giorni dal crollo siamo d’accordo su quasi tutto. Ma più il tempo passa, più è facile che si debbano prendere decisioni impopolari, e un luogo di condivisione di queste decisioni rende tutti più forti.
Per questo ho proposto che il Consiglio Comunale applicando l’art. 39 dello Statuto istituisca un’apposita “Commissione Consiliare per la ricostruzione”, che sia convocata regolarmente fino alla ricostruzione del Ponte Morandi, per condividere il più possibile unitariamente le scelte di fondo che dovrà prendere la Città.
Genova ha già superato momenti difficili. Possiamo ancora farcela tutti assieme, se il Governo dimostrerà attenzione, le forze di maggioranza spirito di condivisione, e l’opposizione senso di responsabilità.