Il Sindaco Bucci ha illustrato oggi in Consiglio Comunale gli esiti dell’incontro con il governo di martedì scorso.
Il decreto Genova non c’è ancora, nonostante il premier Conte lo abbia annunciato in conferenza stampa sette giorni fa, e sventolato per finta dal palco in Piazza De Ferrari venerdì scorso.
Queste le richieste del Comune:
- Un ruolo rilevante per gli enti locali (Comune e Regione) al di là dei poteri del Commissario alla ricostruzione, ancora da nominare;
- Deroga alla legge Madia, per consentire assunzione di personale da parte del Comune e delle società partecipate;
- Un contributo straordinario di 8 milioni all’anno per sostenere il servizio pubblico locale;
- Indennizzi a tutte le imprese situate nella città metropolitana di Genova che abbiano subito una riduzione del fatturato tra il 14 agosto e il 30 settembre;
- Incentivi fiscali per le aziende con sede nella zona franca urbana, istituita nella val polcevera tra rivarolo e il mare che abbiano, che abbiano subito una diminuzione del fatturato superiore al 25%;
- Un contributo per gli autotrasportatori a risarcimento dei percorsi più lunghi cui sono costretti;
- Accelerazione di tutte le infrastrutture già autorizzate o in corso di realizzazione (Gronda autostradale, Terzo valico, Nodo ferroviario, Nodo autostradale di San Benigno).
Dalle notizie riferite dal Sindaco nel Decreto non ci sarà l'istituzione della Zona Economia Speciale per incentivare fiscalmente la competitività del nostro porto.
E non è chiaro quale forma di flessibilità (Cassa integrazione in deroga) potranno utilizzare le aziende genovesi in crisi a seguito dell'emergenza.
Insomma, i giorni passano, e il Governo continua a non prendere in seria considerazione le istanze dei genovesi e delle loro Istituzioni.
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