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L'ALLEGRA ABBUFFATA DELLE CONSULENZE

Altro che cambiamento e meritocrazia.
Dopo un anno di centrodestra a Genova è tornato il vento della peggiore prima Repubblica.

Marco Preve oggi su la Repubblica Genova fa luce sulle consulenze lautamente pagate con denari pubblici elargite dal centrodestra a politici trombati, amici e parenti.

Ecco che Alfonso Gioia, dipendente di Poste Italiane, candidato non eletto di Forza Italia, ottiene un incarico per occuparsi del patrimonio della Città Metropolitana. Si parla di oltre 60.000 euro lordi. E pensare che nello scorso ciclo amministrativo, come consigliere delegato faceva la stessa cosa gratis.

Archiviata Elisa Serafini, all'assessorato alla cultura comincia la festa. Con la nomina del nuovo assessore Barbara Grosso, il Comune crea ex novo la figura del Cultural Manager, un consulente pagato 45.000 euro lordi che affianca l'assessore.
Il manager è Maurizio Gregorini, già candidato non eletto nel 2012 con Lista Musso.

L'ultima consulenza, in ordine di tempo, va a Andrea Hiroshi Remuzzi, fratello di Luca consigliere comunale della Lega.
Fa il consulente immobiliare, ma riceve un incarico di 15.000 euro dall'assessorato alla cultura per organizzare eventi. L'assessore motiva l'incarico con queste parole "è un ragazzo molto attivo ed entusiasta, mi è stato detto che ha molto aiutato per Euroflora ed è un appassionato di sport del mare".

Un fiume di denari pubblici per distribuire poltroncine e assicurarsi il consenso.
Non è un'idea innovativa.
E' il peggior vizio della politica.

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