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GRONDA, SI RIPARTE DA ZERO?

Ditemi che non è vero. Ditemi che le dichiarazioni del Sindaco Bucci sono solo una boutade autunnale.
Che nessuno al governo delle Istituzioni genovesi e liguri sta pensando seriamente di mandare in vacca il risultato di trent’anni di dibattito e quasi 5 di procedimento amministrativo.

Perché di questo si tratterebbe.
Oggi la Gronda Autostradale di Ponente (nel suo tracciato Voltri – Bolzaneto – diramazione A12 – Genova Ovest) è un progetto definitivamente approvato, che ha ottenuto la valutazione positiva di impatto ambientale e il via libera in conferenza dei servizi.
Tanto che gli espropri degli interferiti sono già iniziati, e Autostrade è pronta ad aprire i cantieri nei primi mesi del 2019.

Tirare fuori dal cassetto un altro progetto, qualunque esso sia, vuol dire fermare l’avvio dei lavori.
E ripartire da zero con le procedure amministrative per il via libera al nuovo progetto.
Vuol dire che per almeno tre anni non si muoverà né una ruspa né una pala. Che di dovrà rifare la valutazione dell’impatto ambientale, il dialogo con gli interferiti, l’esame del progetto in conferenza dei servizi.

Non scherziamo.
La proposta di ritornare alla Gronda “bassa” è un modo per non fare la Gronda, come vuole il Movimento 5 stelle.
Rixi, Bucci e Toti non facciamo mediazioni sulla pelle dei genovesi.
Riaprire la discussione vuol dire rinviare tutto per anni nell’incertezza di un procedimento amministrativo che in ultima istanza dipenderà dal via libera del Ministro Toninelli.

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