Il Consiglio Comunale ha autorizzato la cessione del 100% di Farmacie Genovesi S.r.l.
Otto Farmacie Comunali, alcune delle quali appena ristrutturate, 43 dipendenti, ad un prezzo di circa 10 milioni di Euro.
Nessuno ci ha spiegato perché si vende. Perché con questa urgenza. La Giunta non si è presa neppure un vago impegno sulla destinazione delle risorse che saranno ricavate dalla cessione.
Come consiglieri comunali non abbiamo nemmeno potuto vedere la perizia sulla quale è stato calcolato il valore base d’asta.
Tutti i 25 emendamenti presentati dalle minoranze sono stati bocciati dalla Giunta, a ulteriore dimostrazione che anche sulle modalità di vendita il pacchetto fosse preconfezionato. Prendere o lasciare.
Eppure gli emendamenti toccavano le tutele per i lavoratori, le sanzioni per eventuali licenziamenti, la continuità aziendale per le otto farmacie.
Dopo diverse ore di discussione, il voto finale vede l’approvazione anche di quei consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia e Noi per l’Italia che nelle precedenti discussioni in commissione avevano contestato la delibera, conquistando gli applausi dei lavoratori sugli spalti, e giungendo perfino a dire che “mai avrebbero votato la vendita delle Farmacie”.
Mai dire mai. Unica eccezione nei banchi della maggioranza, l’uscita dall’aula del consigliere Ubaldo Santi, intervenuto per esprimere il suo dissenso e per denunciare le pressioni ricevute per fargli cambiare idea.
Una brutta pagina per questo Consiglio, e una brutta pagina per la città.
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