Dove è finita l’onesta? Se c’è da difendere un amico, si può chiudere un occhio, anzi tutti e due.
La nuova norma votata in parlamento dai deputati e senatori di Lega a Movimento 5 Stelle manderà in prescrizione i processi per le spese pazze.
E’ proprio così, alla faccia della propaganda di trasparenza, onestà, spazzacorrotti e altre amenità studiate ad arte dalla Casaleggio e Associati.
I giornali di tutta Italia stanno spiegando bene in questi giorni cosa è successo. Nella famosa legge anticorruzione, fiore all’occhiello dei grillini al governo, è stato approvato un emendamento presentato da diversi parlamentari leghisti che apre la strada alla derubricazione del reato.
Se fino ad ora i consiglieri regionali che avevano percepito somme non dovute erano accusati di peculato, oggi con la modifica del 316 ter saranno accusati del più tenue reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”.
Che differenza c’è? La pena si riduce ad un terzo. Non più la reclusione da quattro a dieci anni, ma solo da sei mesi a tre anni. E soprattutto si riduce la prescrizione. Basteranno 7 e anni e mezzo dalla data del fatto per far prescrivere il reato. E tenendo conto che molti dei processi sono ancora in primo grado, la prescrizione rischia di salvare quasi tutti.
Chi sono i firmatari dell’emendamento che salva i consiglieri regionali? Il primo è l’avvocato emiliano Gianluca Vinci, che come penalista ha anche difeso un gruppo di consiglieri leghisti accusati di appropriazione indebita. Gli altri nove sono tutti i deputati leghisti membri della Seconda Commissione giustizia: il capogruppo Roberto Turri, Ingrid Bisa, Fabio Boniardi, Gianluca Cantalamessa, Riccardo Marchetti, Luca Paolini, Manfredi Potenti e Anna Rita Tateo, e Flavio Di Muro, che fino a qualche mese fa era il capo di gabinetto di Edoardo Rixi.
Sì lo stesso Edoardo Rixi che beneficerà della nuova norma. Grazie al voto dei parlamentari leghisti e grillini.
P.S. E il PD? A processo per le spese pazze ci sono anche diversi consiglieri regionali PD. Ma il PD, che ha governato gli ultimi 5 anni, non ha mai pensato di cambiare la legge per fare un favore agli inquisiti. E in parlamento, nelle scorse settimane, ha votato contro questo scempio.
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