AMIU comprerà il 2% di ARAL, la società di gestione dei rifiuti di Alessandria.
ARAL versa in una situazione di grave dissesto, tanto che lo scorso 23 luglio è stata ammessa dal Tribunale di Alessandria alla procedura di concordato preventivo, e proprio entro il prossimo 22 febbraio deve depositare il piano di concordato.
Perché AMIU ha interesse a comprare un pacchetto di azioni di una società in crisi? Perché diventando socia, può aggirare la legge Madia che vieta alle società “in house” (come Aral) di fornire servizi a terzi (come Amiu) oltre il limite del 20% del fatturato.
Cioè, diventando socia di Aral, Amiu potrà conferire molti più rifiuti nella discarica e negli impianti di trattamento alessandrini. Una buona notizia per Alessandria. L’operazione è tanto conveniente per ARAL, che sarà un punto qualificante del suo piano di uscita dalla crisi.
AMIU si impegnerà a conferire rifiuti ad Alessandria fino al 2023, versando all'azienda alessandrina 2,2 milioni di euro l'anno.
In pratica, i rifiuti di Genova e le tariffe pagate dai genovesi salveranno la società Alessandrina dal fallimento.
Con buona pace per chi pensava che AMIU dovesse realizzare gli impianti a Genova e creare lavoro qui. A proposito, che notizie si hanno degli impianti che dovevano essere pronti a Scarpino nel 2012? Nessuna. Devono ancora essere progettati. Ecco perché Amiu si impegna ad andare ad Alessandria fino al 2023.
Amiu rimane al 100% del Comune, ma è sempre più ai margini della gestione industriale dei rifiuti. Quindi produce meno sviluppo e meno lavoro.
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