Arriva in Consiglio Comunale la proposta l'ingresso di AMIU in ARAL, la società alessandrina di gestione dei rifiuti, sull'orlo del fallimento.
L'acquisto del 2% di azioni serve ad aggirare la legge Madia, e a consentire ad Amiu di portare rifiuti nella discarica di Aral ben oltre il limite del 20% del fatturato previsto per le società in house.
Mentre la raccolta differenziata è ferma al 34%, e gli impianti da realizzare a Scarpino non sono nemmeno progettati, il Comune ci dice che la strada giusta è continuare a portare i rifiuti fuori Liguria, tanto da obbligarsi a portarli ad Alessandria almeno fino al 2023
Sulla discutibile operazione, ho presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta ad aggiornare il piano industriale di AMIU e a presentare entro marzo in Consiglio una delibera di indirizzo per la realizzazione del polo impiantistico a Scarpino.
La Giunta ha dato parere contrario, e il Consiglio ha respinto il documento.
E’ evidente che il Comune sta brancolando nel buio. Non ha la minima idea di come e quando realizzare gli impianti di Scarpino, ed è intenzionato a trasformare AMIU in una società di solo spazzamento e raccolta.
La fetta redditizia del ciclo dei rifiuti sarà riservata a privati o ad aziende di fuori regione, che faranno affari d'oro con le tariffe pagate dai genovesi.
Abbiamo votato contro la proposta di delibera, che è stata approvata con i voti della maggioranza di centrodestra.
ARAL è salva dal fallimento. Ad Alessandria oggi si brinda. A Genova un po' meno.
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