Nuove foto aggiunte
21 febbraio 2019
UNO SCAMBIO IMMORALE
Martedì i senatori cinque stelle della Giunta per le autorizzazioni hanno salvato Matteo Salvini dal processo.
Giovedì i deputati della Lega hanno votato alla Camera la mozione che impegna il Governo “a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”.
E’ difficile non vedere uno scambio.
Per la tempistica e per i contenuti.
I senatori del Movimento 5 stelle con quel voto hanno calpestato un decennio di dottrina grillina sull’abolizione delle immunità, sui privilegi della casta, sull’uno vale uno. E nessuno in buona fede può pensare che in quella scelta c’entri il voto su Rousseau.
I deputati leghisti, dopo aver partecipato alle manifestazioni torinesi pro TAV, dopo che Salvini ha fatto un sopralluogo al cantiere in Val Susa affermando che l’opera va terminata, votano il documento che blocca la linea ferroviaria Torino Lione.
Non c’entra l’analisi costi benefici. Non c’entra neppure il contratto del cambiamento.
Siamo semplicemente tornati alla peggiore politica, quella che per salvare le poltrone è disposta a calpestare i propri principi e gli interessi del Paese.
Martedì i senatori cinque stelle della Giunta per le autorizzazioni hanno salvato Matteo Salvini dal processo.
Giovedì i deputati della Lega hanno votato alla Camera la mozione che impegna il Governo “a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”.
E’ difficile non vedere uno scambio.
Per la tempistica e per i contenuti.
I senatori del Movimento 5 stelle con quel voto hanno calpestato un decennio di dottrina grillina sull’abolizione delle immunità, sui privilegi della casta, sull’uno vale uno. E nessuno in buona fede può pensare che in quella scelta c’entri il voto su Rousseau.
I deputati leghisti, dopo aver partecipato alle manifestazioni torinesi pro TAV, dopo che Salvini ha fatto un sopralluogo al cantiere in Val Susa affermando che l’opera va terminata, votano il documento che blocca la linea ferroviaria Torino Lione.
Non c’entra l’analisi costi benefici. Non c’entra neppure il contratto del cambiamento.
Siamo semplicemente tornati alla peggiore politica, quella che per salvare le poltrone è disposta a calpestare i propri principi e gli interessi del Paese.