Sono solidale con Matteo Renzi. Chi pensa di attaccare lui o il PD strumentalizzando le vicende giudiziarie dei suoi genitori manifesta un’inadeguatezza al ruolo pubblico e un’inciviltà che in passato nel nostro Paese avrebbe fatto indignare le masse.
Vale per il senatore Giarrusso che il giorno in cui salva Salvini dal processo fa il segno delle manette precisando di non avere padre e madre agli arresti. Vale per tutti quelli che a destra, a sinistra o tra i grillini scommettono sulla macchina del fango, sulle inchieste non concluse, sulle fughe di notizie dalle Procure, sul sospetto ad ogni costo.
Nutro qualche perplessità sull'esigenza cautelare per due incensurati settantenni, indagati per reati contro il patrimonio risalenti ad alcuni anni fa. In un paese democratico è lecito commentare e criticare i provvedimenti della magistratura, che non è infallibile. Penso sia perfino doveroso riflettere sullo strumento della custodia cautelare, che deve rispondere ad esigenze di pericolo di fuga o di reiterazione e non può essere un’anticipazione della pena.
Ma il PD la smetta di gridare al complotto. Pensiamo davvero che quella misura cautelare c’entri con il PD, c’entri con la politica?
Il rimedio ad un arresto ingiusto è il ricorso al Tribunale del Riesame, non il bombardamento della magistratura non l'invocazione della separazione delle carriere.
Smettiamola di far credere che i magistrati scrivano i provvedimenti sotto dettatura degli avversari politici. Smettiamola di gettare indiscriminatamente fango sulle Istituzioni, sullo stato di diritto, sulle garanzie.
Non mi riferisco alla reazione di un figlio, che è comprensibile e umana. Penso alle dichiarazioni di decine di dirigenti e parlamentari del PD che sono partiti dalla solidarietà per poi gridare all'attacco politico dei magistrati.
Può avere credibilità un partito che per otto mesi denuncia la pericolosa involuzione democratica in atto nel Paese, che stigmatizza gli attacchi al Presidente della Repubblica, alla Banca d’Italia, alla Consob, e poi d’improvviso attacca la magistratura con gli stessi argomenti utilizzati per un ventennio da Berlusconi?
Ha senso che in questo quadro di fragilità democratica il più grande partito della sinistra si associ al tiro sulle Istituzioni? Ma soprattutto se anche il PD imbraccia il cannone contro le regole e le garanzie, cosa resterà di questo Paese?
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