E’ giunta in aula la mozione che propone di suonare l’inno di Mameli prima di ogni seduta del Consiglio Comunale, come momento di unità e coesione nazionale.
Ho molte perplessità sulla proposta. L’inno non viene eseguito prima delle sedute del Parlamento o – che mi risulti – prima dei Consigli regionali o comunali, se non in quattro città di piccole dimensioni.
Cercando comunque di interpretare lo spirito dell’iniziativa, affinché l’esecuzione dell’inno non sia solo un rito, che può perfino apparire vuoto, ho presentato un emendamento per chiedere che l’inno sia eseguito dall’orchestra sinfonica del Teatro Carlo Felice o da altra filarmonica genovese.
Il Consigliere De Benedictis ha proposto una modifica al mio emendamento, per far sì che ad eseguire l’inno ogni martedì sia la Filarmonica Sestrese, che per la prima volta il 10 dicembre 1847 suonò l’inno di Mameli presso il Santuario di Oregina.
Il Consiglio ha approvato, per cui con ogni probabilità avremo con noi la Filarmonica il martedì ad eseguire l’inno d’Italia.
Poiché le perplessità non mi sono state fugate dalla discussione, insieme a tutto il gruppo del PD ho comunque votato contro la mozione.
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