Al governo i ministri donna sono 5 su 18. Le deputate alla Camera sono 225 su 630. Le senatrici sono 108 su 315. Nelle università le rettrici sono 6 su 82. Nella magistratura i giudici donna con incarichi direttivi sono 119 su 434. E nelle imprese le amministratrici delegate sono 5.000 su 22.000.
Questa è la fotografia di un Paese che festeggia l’8 marzo ma fatica a praticare la parità di genere. Un paese in cui stipendi e pensioni sono in media più bassi per le donne che per gli uomini. In cui le pari opportunità sono molto predicate e poco praticate.
E’ giusto festeggiare, oggi, ma è ancora più giusto continuare a lottare per costruire un Paese più uguale e più giusto e per sconfiggere le minacce ai diritti di ogni donna.
Dagli episodi di violenza, agli attacchi alla legge 194, dagli stereotipi della donna casalinga al disegno di legge Pillon si capisce che la strada è ancora lunga.
Quindi buona festa a tutte le donne, e buona lotta a tutti noi
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