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LA MORTE LENTA DEL BIGLIETTO INTEGRATO

A gennaio 2019, senza troppo clamore, è entrata in vigore la nuova tariffa urbana di Trenitalia.

Da inizio anno prendere un treno in ambito comunale costa solo 1,30 Euro. Una tariffa concorrenziale prevista dal nuovo contratto di servizio sottoscritto il 12 gennaio 2018 tra Regione Liguria e Trenitalia, che finisce per penalizzare AMT.

Un biglietto del treno in ambito comunale costa meno di un biglietto ordinario AMT a 1,50 Euro.
E meno di un biglietto integrato AMT-Trenitalia a 1,60 Euro.

Ma c’è di più.
Ogni anno AMT per mantenere la tariffa integrata treno+bus per biglietti e abbonamenti paga a Trenitalia la somma di 7,6 milioni di Euro.
Una cifra che non ha più senso alla luce della possibilità di Trenitalia di emettere biglietti solo treno in ambito comunale.

Da anni si parla di una revisione di tale esborso, attendendo (invano) l’avvio del biglietto elettronico la cui partenza giace dimenticata in Regione.

In assenza di un accordo, il 2019 rischia di essere l’anno della morte della tariffa integrata, con Trenitalia che ha il coltello dalla parte del manico avendo incassato da Regione Liguria la proroga del contratto di servizio per 14 anni.

La proroga del contratto del servizio ferroviario senza un accordo sull’integrazione tariffaria porta un bel danno ai genovesi, che dovranno sborsare una cifra enorme a Trenitalia se non vorranno vedere aumentata o addirittura eliminata la tariffa integrata.

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