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IN VIA FILLAK CHIUDONO I NEGOZI, MENTRE TOTI RESTITUISCE I SOLDI AL GOVERNO

Finalmente dopo mesi di attesa, questa mattina la Commissione Territorio è stata convocata per fare il punto sui risarcimenti ai commercianti in seguito al crollo del Ponte Morandi.

Dall’intero Comune di Genova sono state inviate 1.900 domande di risarcimento, 425 delle quali da aziende o professionisti che hanno sede nelle zone arancione e rossa.

Nel corso dell’audizione, diversi commercianti hanno segnalato come numerose aziende non abbiano diritto ai risarcimenti perché non hanno avuto un calo di fatturato tra il 14 agosto e il 29 settembre, pur avendo triplicato i costi per continuare l’esercizio di impresa. Oppure perché non possono dimostrare i giorni continuativi di chiusura, oppure perché sono per pochi metri fuori dal perimetro delle zone rossa e arancione.

Alcuni commercianti di Via Fillak, chiusa al traffico da 8 mesi, sono allo stremo non hanno diritto ad alcuna esenzione fiscale, e in assenza di risposte saranno costretti a cessare l’attività.

E questo avviene mentre il Presidente Toti e Commissario all’emergenza ha dichiarato l’11 aprile scorso che tutti i commercianti saranno risarciti, e che addirittura “avanzeranno probabilmente soldi che restituiremo al Governo perché abbiamo più fondi di quelli che sono i danni richiesti dai commercianti della zona”.

Aggiungendo che “i commercianti devono finirla di farsi strumentalizzare da una politica becera e irresponsabile, come sta accadendo”.

No, Presidente Toti, non è colpa dei commercianti ma di chi deve gestire l’emergenza e le risorse per i danneggiati. E continua a fare annunci di vuoto ottimismo invece di ascoltare e tentare di risolvere i problemi.

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