Il 5 ottobre 2018 l’Assessore all’ambiente annunciò che a gennaio la Giunta avrebbe deciso come realizzare gli impianti per la gestione dei rifiuti di cui Amiu ha tremendamente bisogno: un biodigestore per l’umido e un impianto di trattamento meccanico biologico da costruire a Scarpino.
Sono passati 5 mesi, e nessuno ha notizia di quella delibera. Ci sono le risorse? Ce le mette il Comune? Amiu? O qualche privato in project financing?
Non si sa. E intanto il tempo passa, e senza impianti il futuro di Amiu si consuma.
In compenso, si apprende che Bucci ha nominato Tiziana Merlino direttore generale di AMIU nel consiglio di amministrazione di IREN.
Che significato ha questa scelta? Senza un chiaro accordo industriale, la nomina del direttore generale di AMIU in IREN rappresenta un conflitto di interessi.
Amiu ha bisogno di realizzare impianti. Iren ce li ha già, tutti fuori provincia. E negli ultimi due anni ha realizzato importanti acquisizioni a Savona e La Spezia, per cui rispetto al 2017 ha molto meno interesse ad investire a Genova. Mentre ha un fortissimo interesse a smaltire i rifiuti genovesi nei suoi impianti, per poi utilizzare la discarica di Scarpino per il residuo.
Oggi in Consiglio Comunale, il Sindaco ha confermato la nomina della Merlino in IREN, ribadendo che Amiu rimarrà pubblica, che non ci sarà nessuna aggregazione con IREN, e che al massimo ci saranno partnership.
Cosa vuol dire partnership? Che Amiu non costruirà gli impianti per il trattamento, ma si limiterà a raccogliere i rifiuti e Iren farà utili gestendoli nei suoi impianti, garantendo sviluppo e lavoro fuori dalla provincia di Genova.
Questo vuol dire due cose: 1) che i posti di lavoro in AMIU sono destinati a diminuire 2) che le tariffe pagate dai cittadini sono destinate ad aumentare.
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