In Liguria esiste una legge regionale la n. 15/2008 che stabilisce le modalità attraverso cui Regione eroga finanziamenti per riqualificare le strutture alberghiere. La legge prevede che ogni anno la Giunta stanzi una somma per costruire il bando.
L’ultimo bando è del 2014. Poi nulla.
Nei quattro anni del suo mandato la Giunta Toti non ha mai finanziato il fondo della legge 15/2008. Non ha mai pubblicato un bando in forza di quella norma, e quindi non ha mai erogato un euro.
Nonostante ciò, lo scorso 30 aprile il centrodestra in Consiglio Regionale ha deciso di modificare la legge 15/2008, inserendo il divieto di accesso agli incentivi per quelle strutture che non abbiano un fatturato derivante in prevalenza dall’attività turistica, escluse le attività conseguenti a calamità naturali, incidenti rilevanti, specifici provvedimenti coattivi.
Un giro di parole in burocratese per tenere fuori gli alberghi che hanno partecipato ai bandi delle prefetture per ospitare i richiedenti asilo. L’interpretazione autentica dell’innovazione normativa la dà lo stesso Toti, via Facebook: “Se hai una pensione, un albergo, un ostello e decidi di ospitare migranti pagati dallo Stato non potrai accedere ai fondi pubblici stanziati da Regione Liguria per riqualificare l’offerta turistica”.
Come a dire: negli ultimi 4 anni per sviluppare l’offerta turistica non ci abbiamo messo un euro, ma se nel futuro cambiassimo idea vogliamo comunque tenere fuori gli alberghi che nel passato hanno ospitato migranti, peraltro rispondendo a bandi dello Stato.
Il centrodestra attacca l’accoglienza e la solidarietà nel tentativo di nascondere il fallimento del suo governo. La mancanza di programmazione e di finanziamenti nel settore turistico in questi quattro anni sta facendo perdere alla Liguria numeri importanti, con l’eccezione della provincia di Spezia trainata dal turismo senza regole delle Cinque Terre.
Ma davanti alla cattiveria retroattiva di Toti non basta la sola opposizione nelle aule istituzionali.
Ci vuole una ribellione, pacifica nei modi, irremovibile nel merito, per dire che la Liguria è davvero un’altra cosa.
Ci vediamo mercoledì 8 maggio, alle 18.00 in Piazza De Ferrari.
Attenzione! Alessandro Terrile utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.