Quando per un comizio elettorale in centro città sono necessari 300 uomini delle forze dell'ordine, blindati, barriere, evacuazione delle auto parcheggiate e dei cassonetti, tombini saldati, emerge chiara la verità.
Quello di Casapound non è un comizio ma una provocazione alla città.
Ed è surreale che il Sindaco che nega gli spazi al PD, che rifiuta il patrocinio al Gay Pride, che minaccia i Municipi di commissariamento, eviti di assumersi le proprie responsabilità divenendo improvvisamente liberale , o scaricando il barile su Questore e Prefetto.
No, non è un comizio. È un oltraggio a Genova, alla sua storia, ai suoi valori, alla sua tradizione di solidarietà e convivenza tra i popoli.
Genova saprà reagire, nonostante questa giunta comunale.
Come sempre Genova scenderà in piazza per resistere alla destra fascista e a quella presunta moderata che invece di combatterla gli liscia il pelo.
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