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LA CROCIATA DEL COMUNE CONTRO I DIRITTI

Martedì in Consiglio Comunale ho interrogato la Giunta sulle motivazioni della diffida inviata dal Direttore Generale del Comune al Municipio Ponente in relazione al patrocinio municipale concesso alla manifestazione “Diritti a Ponente: Omofobia, diritti civili e il senso della Democrazia” in programma venerdì 27 maggio sul lungomare di Pegli.

Il Comune ritiene illegittima la concessione del patrocinio in quanto la manifestazione “si inserisce nella cornice delle numerose iniziative facenti parte del Liguria Pride 2019”, e quindi esulerebbe dalle competenze municipali.

Al di là del merito, la procedura attivata dal Comune non ha precedenti e non corrisponde ad alcuna previsione normativa. Il Regolamento per il Decentramento prevede infatti che il Municipio possa superare l’eccezione di illegittimità con un nuovo voto del Consiglio municipale, come appunto avvenuto a Ponente.
A quel punto non è prevista alcuna diffida, ma la sola ipotesi dell’annullamento dell’atto da parte del Sindaco nel caso in cui l’interesse pubblico lo richieda.

Le tre pagine della diffida in perfetto burocratese non riescono a celare la pervicace volontà dell’amministrazione comunale di censurare e ostacolare ogni iniziativa che metta al centro i diritti di tutti.

E nel pomeriggio di oggi è arrivata un’ulteriore conferma: la dirigente del Municipio Medioponente ha invitato la Giunta di quel Municipio a revocare il patrocinio a “Colorata Jam” una manifestazione musicale prevista per venerdì 31 a Villa Rossi, con le stesse motivazioni: si tratta di un’iniziativa legata al Liguria Pride.

La scelta di nascondersi dietro gli uffici non salva né la faccia né la dignità di una Giunta Comunale che ha fatto della discriminazione un proprio segno distintivo.

Questa è la Giunta che l’anno scorso ha negato il patrocinio al Liguria Pride.
Questa è la Giunta che ha istituito il Registro delle Famiglie a cui possono iscriversi le sole coppie sposate escludendo tutti gli altri.
Questa è la Giunta che si rifiuta di riconoscere la maternità o la paternità di genitori dello stesso sesso e quando viene condannata a farlo dal Tribunale ricorre in appello.
E da oggi, questa è la Giunta che minaccia i Municipi che nell’esercizio della propria autonomia promuovono manifestazioni a tutela dei diritti di tutti.

L’amministrazione comunale può pure proseguire nella sua arroganza escludente, prima o poi si accorgerà di stare dalla parte sbagliata della storia, del buon senso e del progresso civile di questo Paese.

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