Nuove foto aggiunte
31 maggio 2019
COME E’ ANDATO IL PD A GENOVA?
E’ già iniziata la battaglia dell’analisi del voto.
Per i primi tre giorni siamo stati occupati a distinguere voti assoluti da percentuali, come se l’affluenza fosse una variabile da addebitare tutta a qualcuno, ovviamente a seconda delle conclusioni che si vogliono trarre.
Il quarto giorno, invece, tutto è ruotato intorno alle parole di Massimo D’Alema.
Cercando di obbedire ad un comandamento della politica “parla di quello che conosci”, parlerò esclusivamente di Genova, con qualche numero alla mano.
Alle Europee in Comune di Genova il PD ha raccolto 77.044 voti su 256.400 voti validi, pari al 30,05% del totale.
Un incremento significativo del consenso sia sotto il profilo percentuale che – e qui vi volevo – in valori assoluti rispetto alle politiche del 2018.
Nei seggi del Comune afferenti ai tre collegi uninominali della Camera, il PD l’anno scorso aveva infatti raccolto 66.603 voti su 314.691 voti validi di lista, pari al 21,16%.
In sostanza, pur di fronte ad un decremento di 58.291 votanti, il PD ha raccolto 10.441 voti in più delle politiche, ritornando primo partito nella città.
CONFRONTO CON COMUNALI E REGIONALI
Se facciamo ancora un balzo indietro, il risultato delle europee è significativamente superiore ai 43.155 voti ottenuti dal PD alle Comunali del 2017 e persino ai 73.270 voti raccolti da tutte le liste che sostenevano la candidatura di Gianni Crivello.
Mi si dirà: alle comunali i voti validi di lista erano solo 217.557. E’ vero, allora torniamo alle percentuali: il PD alle Comunali del 2017 si era fermato al 19,84%, Lista Crivello al 9,47%. La somma fa il 29,31%.
Per concludere il raffronto, alle Regionali del 2015 il PD aveva ottenuto 48.641 voti pari al 24,85% dei voti validi.
Insomma, per trovare un dato migliore di quello ottenuto dal PD a queste Europee dobbiamo tornare alle elezioni europee del 2014 con 121.949 voti su 273.569 validi pari al 44,58% o alle elezioni politiche del 2013 con 108.106 voti alla Camera su 348.492 votanti, pari al 31,02%.
LA MAPPA DEI QUARTIERI
Si è detto che il PD vince nei quartieri bene, la Lega nelle periferie. E’ proprio vero?
Il PD va forte nel Centro Storico, Castelletto, Quarto, Quinto, Pegli. E’ primo partito anche ad Albaro, Foce, San Martino, Nervi (per la verità anche grazie al buon risultato che in quei quartieri ottiene Forza Italia).
Ma il PD è il primo partito anche in quartieri periferici o complessi come Certosa, Rivarolo, Lagaccio, Marassi, San Fruttuoso, San Teodoro, Borzoli, Multedo, Voltri e Crevari.
E’ però altrettanto vero che all’interno delle singole delegazioni il voto cambia parecchio tra seggi ubicati in zone residenziali (in cui il PD è davanti alla Lega) e seggi delle zone disagiate (in cui la Lega è davanti al PD).
Certo è che negli insediamenti di edilizia popolare il consenso del PD cala sensibilmente (e non da questa tornata).
I peggiori risultati il PD li ottiene al CEP di Pra, a Campi, Cornigliano, Staglieno, Molassana e Struppa.
E GLI ALTRI?
La Lega aumenta considerevolmente il proprio consenso, passando da 51.727 voti delle politiche (pari al 16,44%) ai 70.663 voti ottenuti alle europee (pari al 27,56%).
Il Movimento 5 Stelle dimezza il proprio consenso, passando da 98.956 voti del 2018 (pari al 31,45%) ai 47.080 delle europee pari al 18,36%.
MA LE COALIZIONI?
In vista delle prossime regionali confrontare i risultati di Lega e PD può avere un senso relativo, se si prescinde dalle ipotetiche coalizioni.
Sommando le quattro liste di centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia) e confrontando con la somma delle quattro liste di centrosinistra (PD, +Europa, Europa Verde, La Sinistra) si ottengono risultati interessanti.
Il Centrosinistra sarebbe davanti in 4 municipi su 9: Centro Est, Centro Ovest, Medioponente e Ponente.
Negli altri 5 (Bassa e Media Valbisagno, Valpolcevera, Mediolevante e Levante) sarebbe davanti il Centrodestra.
Complessivamente, a livello comunale, ci sarebbe un sostanziale equilibrio al 39,4% ciascuno, con un vantaggio teorico di soli 90 voti a favore del centrosinistra.
CONCLUSIONI
Il dato delle europee rappresenta per il PD a Genova certamente un significativo passo avanti.
Esiste un chiaro problema di consenso in quasi tutte le zone popolari della città che richiederebbe azioni specifiche sia sotto il profilo delle proposte che di un rinnovato insediamento.
Considerando ipotetiche coalizioni, nel Comune il rapporto tra centrodestra e centrosinistra è di sostanziale equilibrio.
Nessun trionfalismo per il PD o per il futuro della sinistra in città, ma dopo diversi anni di sofferenza questo voto rappresenta un buon punto di ripartenza.
Si tratta ora di ricucire un rapporto di credibilità e di lavorare, per non deludere la fiducia dei numerosi voti in ingresso.
www.facebook.com/AlessandroTerrile.it/photos/...