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PRIDE, L’ASSALTO DELLA VIGILIA

La notizia è che la Curia genovese ha vietato le recite di rosari di riparazione per il Liguria Pride che erano previste in alcune chiese della città.

Un gesto non scontato quello del cardinale Bagnasco, coraggioso, direi profetico per chi ha il dono della fede.

Un gesto di attenzione e di amore che riconosce – e non c’è niente di banale in questo – che il corteo di domani non offende nessuno.

Il corteo di domani riafferma semplicemente il rispetto per la libertà di orientamento sessuale che dovrebbe essere scolpito nelle coscienze di ogni cittadino.

Eppure non tutta la città sembra avere compreso. Dalle parti di Tursi l’atteggiamento è ancora quello della piena ostilità.

L’anno scorso il Comune ha rifiutato il patrocinio al Liguria Pride. Quest’anno ha minacciato con una diffida i Municipi che lo hanno concesso ad iniziative collaterali al Pride sul loro territorio.

Ma non è ancora finita. Oggi pomeriggio alle 18.00 partirà l’ultimo assalto. Il Sindaco ha convocato la conferenza dei presidenti di municipio con al primo punto all’ordine del giorno il tema della concessione dei patrocini.

L’intento è quello di mettere sul banco degli imputati i Presidenti Claudio Chiarotti e Mario Bianchi che hanno concesso il patrocinio municipale ad un’iniziativa sui diritti sul lungomare di Pegli e ad un concerto a Villa Rossi.

Sono certo che i due Presidenti respingeranno l’assalto. Ma mi chiedo che senso ha tutto questo?
Perché questo continuo desiderio di dividere la città?
Perché questa voglia di portare indietro le lancette della nostra civiltà?

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