Nel nuovo mondo del cambiamento chi ha una maggioranza parlamentare e quindi legittimamente esprime il Governo del paese ritiene di non avere limiti nell’esercitare la propria autorità.
Perché quella autorità gli deriva direttamente dal popolo, da torme di follower che lo osannano sui social e che si sentono liberi di insultare ogni avversario politico con un indecente turpiloquio.
Sui social non esistono separazione dei poteri, stato di diritto, garanzie costituzionali, pesi e contrappesi. C’è il capitano e c’è la folla urlante. E conviene non mettersi in mezzo.
Chiunque, pur titolare di un ruolo pubblico, osi intralciare l’autorità del capitano si vedrà prima spernacchiato dalla folla, e poi riceverà inesorabilmente dal capo lo stesso invito: si candidi alle elezioni.
Il Presidente della Repubblica suggerisce un altro nome come Ministro dell’Economia? E’ un golpe. Si candidi alle elezioni!
Il Presidente dell’INPS chiede prudenza nella rimodulazione dell’età pensionabile? Si candidi alle elezioni!
Banca d’Italia stima che le misure del governo avranno effetti modesti sul reddito degli italiani? Si candidi alle elezioni!
Un ragazzino straniero sventa un attentato e chiede la cittadinanza? Si candidi alle elezioni!
Le agenzie di rating esprimono preoccupazione per l’aumento del debito pubblico? Si candidino alle elezioni!
La Commissione Europea minaccia la procedura d’infrazione per deficit eccessivo? Si candidi alle elezioni!
Due giudici di Firenze e di Bologna ordinano l’iscrizione all’anagrafe di un richiedente asilo? Si candidino alle elezioni!
Il Gip di Agrigento non convalida l’arresto del comandante della Sea Watch? Si candidi alle elezioni! Urge la riforma della magistratura.
Le elezioni diventano il bagno sacro in cui chi vince vince tutto. E poi fa un po’ quello che gli pare, senza più alcun riferimento alle leggi e ai suoi interpreti, in un orgasmo di potere capace di travolgere tutto e tutti.
Anche il controllore che chiede il biglietto sul treno, il vigile che accerta il divieto di sosta, il magistrato che vorrebbe la restituzione di 49 milioni.
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