In questi ultimi anni la vivibilità nel Sestiere della Maddalena è crollata verticalmente, ritornando pericolosamente agli anni bui dei primi anni duemila, quando i fondi europei, tanta programmazione da parte del Comune e l’impegno di tanti cittadini resero possibile una piccola grande svolta.
Nacque allora il recupero degli spazi comuni di Vico Papa e Vico Mele, fermentò un tessuto associativo di persone normali che chiedevano un po’ di normalità anche nel loro sestiere. Partì l’idea del recupero sociale degli immobili confiscati alla mafia, e fu ideata la Fiera della Maddalena che diventò un appuntamento fisso ma soprattutto un bel biglietto da visita di un territorio che faticosamente si stava rigenerando all’insegna della legalità e delle buone pratiche collettive.
Oggi la criminalità organizzata si sta riprendendo la Maddalena. Lo spaccio di stupefacenti a cielo aperto ad ogni ora del giorno e il consumo di alcol in barba alle famose ordinanze comunali sono ormai fuori controllo. L’aggressività di alcuni consumatori di droghe o alcol costituisce quasi quotidianamente un problema di sicurezza, che si aggiunge al degrado di un territorio a quattro passi da Tursi.
Ho raccolto in questi giorni il grido di allarme lanciato da due grandi combattenti della Maddalena Andrea Piccardo (Civ Maddalena) e Luca Curtaz (Associazione AMA). Si chiedono ancora una volta perché alla Maddalena vale tutto. E si sentono lasciati soli.
Non è solo un problema di impunità a quattro passi da Tursi. Una maggiore presenza di forze dell’ordine e di polizia municipale è certamente necessaria, ma chi in questi anni ha abitato o lavorato alla Maddalena sa che non basta.
Fallita la narrazione dell’assessore sceriffo, delle promesse securitarie, della colpa dei kebab, al Comune mancano le idee, i progetti, la voglia di confrontarsi con quel tessuto di cittadini e associazioni che ha ottenuto risultati importanti.
Non è solo questione di risorse, che si trovano per decine di consulenti ben pagati. Semplicemente, il Comune non crede alle potenzialità di questa straordinaria parte di città, e guarda da un’altra parte. Gli uffici comunali di Piazza della Posta Vecchia sono chiusi e abbandonati da un anno. Il Teatro Altrove è chiuso da 15 mesi. L’assenza di interesse e di progettualità per la Maddalena da parte dell’amministrazione comunale rischia di intaccare lo spirito combattivo dei suoi abitanti.
Non finirà così. Serve una grande azione collettiva di politica e cittadinanza attiva per pretendere attenzione e una nuova progettualità per la Maddalena. Lo dobbiamo a Luca, ad Andrea e tutti a quelli che si sono impegnati fino ad oggi.
E' il momento di dimostrargli con i fatti che non li abbiamo lasciati soli.
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