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CHI HA PAURA DELLE SARDINE?

Le sardine partite da Bologna stanno contagiando tutta Italia.
E mentre si sprecano i commenti più o meno raffinati sulla natura di questo movimento, sul suo manifesto e sui suoi obiettivi, perfino sul curriculum dei quattro promotori, io credo che le cose siano più semplici.

Esiste un mondo che rifiuta la semplificazione populista, un mondo che preferisce affrontare le paure piuttosto che cavalcarle, e che nonostante la crisi economica è convinto che la nostra convivenza debba essere fondata sui principi di uguaglianza e di solidarietà.

C’è sempre stato questo mondo. Ma negli ultimi anni è stato spesso silente, nelle piazze come nelle urne. Demoralizzato da un senso comune dominante e non particolarmente attratto dall’offerta politica.

Basteranno le sardine a ribaltare i rapporti di forza nel Paese? Evidentemente no.
Ma le sardine hanno riportato in piazza entusiasmo, speranza e coscienza civile. E non è poco.

Non è poco per una sinistra che da anni sta facendo i conti con il diradamento del suo popolo.
Davanti alle piazze piene e colorate, la politica non ci metta il cappello, ma non abbia paura di una mobilitazione inaspettata quanto salutare.

Le sardine non risolvono il problema della sinistra, che è innanzitutto una questione di consenso. Ma danno il segno che una svolta è possibile.
Se sarà davvero possibile, dipenderà più dalla politica che dalle sardine, ma intanto chi ha cuore il futuro del paese smetta di farsi troppe domande e accolga l’invito dei ragazzi bolognesi.

Stretti come sardine in piazza ci accorgeremo che potremmo pure avere idee diverse su questo o su quell’altro argomento, ma ci unisce una comune visione del mondo.

Non è banale. Le sardine ci dicono che non c’è una terza via. O si sta di qua, o si sta di là.
Vale per il Movimento 5 stelle, vale per i finti moderati alla Toti.

Perché nonostante le favole raccontate nell’ultimo decennio, destra e sinistra hanno ancora un significato profondo. Soprattutto in una società in cui la crisi ha aumentato le diseguaglianze.

Sono convinto che Genova risponderà alla grande all’invito delle sardine genovesi giovedì 28 novembre alle ore 18.00 in Piazza De Ferrari.
E sarà un bellissimo segnale di passione civile e di umanità.

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