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PARLIAMO DI BIBBIANO

Sarebbe bello che di Bibbiano si parlasse anche ora.

Ora che la Corte di Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora al Sindaco Andrea Carletti, a cui il 20 settembre scorso erano già stati revocati gli arresti domiciliari.

Ora che la Commissione tecnica regionale sui minori istituita dalla Regione Emilia Romagna ha escluso che i casi oggetto di indagine penale siano spia di un malcostume più diffuso, siano cioè parte di un sistema.

Sarebbe davvero utile parlare davvero di Bibbiano, mentre in molte città comprese la nostra si moltiplicano le violenze verbali e gli atti intimidatori contro i servizi sociali, o le manifestazioni davanti ai Tribunali per i minorenni, o la sostituzione dei responsabili comunali che si occupano di affidi.

Lo sciopero dei dipendenti del settore sociale del Comune di Genova, la scorsa settimana, ha denunciato proprio questo.

La propaganda incivile di questi mesi, cavalcata dalla destra e dal movimento cinque stelle, al di là di una battaglia politica infame, ha dipinto come ladri di bambini gli assistenti sociali e i giudici che operano in contesti di grande difficoltà, cercando di tutelare sempre l’interesse del minore.

E anche a Genova si sono tenuti convegni ispirati alla teoria di Bibbiano, per cui dietro ad ogni allontanamento dalla famiglia di origine c’è un abuso, un errore, o peggio l’interesse peloso di qualcuno.

Perché Bibbiano non è più solo Bibbiano, dove l’inchiesta sta facendo il suo corso.
Ma è il clima velenoso che si è creato in tutta Italia e che mette nel mirino gli operatori professionali che si occupano dei più deboli, con l’assurdo ricatto per cui saranno tanto più criticati quanto più faranno fino in fondo il loro dovere.

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