Da lunedì il trasporto sulle linee AMT è tornato a pagamento. E dopo tredici giorni di autobus gratis l’azienda comunale sta facendo i conti: la gratuità è costata tra 1,2 e 1,5 milioni di euro. Secondo nota ufficiale i vertici di AMT stanno lavorando sulle cifre per capire esattamente come fare fronte alla perdita. Ma è presto detto come si risolverà la questione: si caricherà l’ulteriore fabbisogno sulle casse comunali.
La gratuità ha comunque aumentato il numero dei genovesi che hanno scelto il mezzo pubblico. Le prime statistiche molto indicative (senza biglietto elettronico si va un po’ ad intuito) parlano di una crescita dell’utenza tra il 10% e il 15%, che vuol dire autobus sovraffollati visto che la gratuità non è stata accompagnata da un aumento delle corse.
Ma l’aspetto più incredibile è quello dei cosiddetti indennizzi per gli abbonati. I genovesi che avevano già pagato l’abbonamento mensile o annuale, a fronte della gratuità concessa a tutti gli altri, non avranno diritto a rimborsi, ma godranno di viaggi gratuiti sulla Ferrovia Genova Casella.
Un invito ad andare in campagna, peraltro d’inverno, che più di risarcimento sa di beffa.
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