La vicenda del servizio di trasporto disabili dimostra più di ogni altra questione l’incapacità e l’arroganza dell’amministrazione comunale, in un settore che dovrebbe essere dominato oltre che dal rispetto della legge da un profondo senso di umanità.
La giunta Comunale si insedia a luglio 2017, un mese prima della scadenza dell’affidamento del servizio di trasporto disabili al raggruppamento formato dalle cooperative CSTA, l’AltroSole, COAAGE, e Radio Taxi.
Si fa una prima proroga al 30 novembre 2017 ed una seconda al 31 marzo 2018. Nel frattempo Comune e Città Metropolitana si accordano per bandire a gara il nuovo servizio.
La gara viene effettivamente bandita il 28 marzo 2018, ma il raggruppamento di cooperative fa ricorso al TAR lamentando l’illegittimità del bando e in particolare della clausola sociale. Il 14 gennaio 2019 il TAR dà ragione alle cooperative e annulla il bando di gara.
A febbraio 2019, dopo una serie innumerevole di incontri con i rappresentanti delle famiglie dei disabili e dei lavoratori delle imprese interessate, il Comune cambia idea. Il TAR ha annullato la gara, e il Comune non ne farà una nuova per scegliere le imprese che gestiranno il servizio, si passerà all’accreditamento aperto.
Cosa vuol dire? Che tutte le imprese che soddisferanno una serie di requisiti potranno essere autorizzate ad effettuare il servizio di trasporto disabili, ed opereranno in regime di mercato aperto e di concorrenza tra di loro. Non importa che per attrezzare i veicoli al trasporto disabili servano risorse ingenti e nemmeno che per quel tipo di servizio sia necessaria una formazione specifica degli operatori. La Giunta ha deciso: nel servizio di trasporto disabili la concorrenza farà bene.
Ieri in Commissione Consiliare la Consulta Disabili ha accusato l’amministrazione di voler smantellare un servizio che funziona e riscuote il gradimento dell’utenza, per far partire un nuovo servizio che non è detto funzionerà davvero e che comunque rischia nuovi stop da parte della giustizia amministrativa.
Non stupisce il tenore della lettera indirizzata ieri dalla Consulta al Sindaco: “Dispiace riconoscere che oggi alla luce di quanto accaduto è persino difficile riconoscere la buona fede dell’assessore e delle persone sedute a quel tavolo… E’ pertanto naturale che la nostra fiducia nell’assessore Fassio viene pertanto a cadere definitivamente, così come riteniamo prendere atto che il disciplinare in vigore è quello da noi puntualmente criticato… L’aspetto più evidente resta l’approssimazione e perfino l’ingenuità con la quale l’assessorato ai Servizi Sociali prova a cimentarsi nel realizzare questa nuova pratica di affidamento di un servizio di trasporto attualmente consolidato ed efficiente.
Un’amministrazione che è dichiaratamente contraria perfino a mettere a gara l’affidamento di servizi quali il trasporto pubblico locale, la raccolta rifiuti, il sistema dei parcheggi, o le concessioni degli stabilimenti balneari si è convinta che per il trasporto disabili il libero mercato farà bene.
Dopo oltre tre ore di Commissione, l’Assessore Fassio ha risposto che si procederà con l'accreditamento come previsto, con buona pace per gli utenti.
Allora il dubbio è forte: non siamo di fronte solo all’incapacità di un’amministrazione che in due anni e mezzo non è riuscita a regolare un servizio essenziale. Ma all’arroganza di chi non ascolta mai nessuno e sa mostrarsi forte solo con i deboli.
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