Dopo due anni e mezzo di cura Bucci, la situazione dell’azienda di gestione dei rifiuti è preoccupante. AMIU ha perso 102 operatori nell’ultimo triennio e ha chiuso il 2018 con una decrescita della raccolta differenziata (33,49% contro il 34,22% del 2017), ben al di sotto del livello del 65% previsto dalla legge.
Sotto gli occhi dei genovesi c’è la generale difficoltà a raccogliere i rifiuti, in particolare gli ingombranti. Nessun progetto di incremento delle isole ecologiche, neppure dopo la distruzione di quella di Campi.
I cittadini rischiano di pagare cara questa inefficienza, e non è solo questione di tasche. E’ notizia di questi giorni che la Procura di Genova ha aperto due fascicoli per violazione delle norme ambientali in relazione a Volpara e Scarpino.
A seguito della distruzione della pressa di Campi, Volpara è divenuto il centro principale di compattamento dei rifiuti. Da qui per mancanza di impianti, i rifiuti vengo trasferiti fuori regione. Ma al di là delle promesse della giunta, la logistica funziona a singhiozzo, e i rifiuti rimangono oltre 48 ore nelle fosse, producendo odori nauseabondi.
Gli inquirenti avrebbero constatato irregolarità nello stoccaggio e nella lavorazione dell’indifferenziata, con miasmi fuori dalla norma, ed hanno pertanto indagato alcuni dirigenti di AMIU.
A Scarpino va molto peggio. All’atto della riapertura nel 2018, è stato prescritto ad AMIU di gestire il percolato (il liquido che trasuda dalla discarica) in un apposito depuratore nel frattempo installato a Scarpino.
Il depuratore genera un percolato di scarto, molto concentrato, che può superare i 200 metri cubi al giorno e che deve essere smaltito con autobotti. Anche qui, la logistica non ha funzionato. Le forti piogge dell’autunno hanno evidentemente prodotto più percolato di quello gestibile. AMIU ha acquistato degli enormi contenitori di tela gommata per stoccare il liquido di scarto, ma tra dicembre e gennaio almeno tre sembra si siano rotti, con sversamento di parte del contenuto nell’ambiente.
Se ne sono accorti i vigili urbani che su segnalazione degli abitanti di Via Chiaravagna hanno constatato lo sversamento nel rio Cassinelle, diventato color rame e invaso dalla schiuma, denunciando il fatto alla Procura.
Le indagini faranno il loro corso. Ma quali misure ha adottatto AMIU per evitare che fatti del genere si ripetano?
Nella commissione del 22 gennaio scorso ho chiesto al Direttore generale di AMIU di conoscere i numeri dei metri cubi di percolato generato dalla discarica nei mesi di novembre e dicembre, in relazione alle effettive capacità di gestione del depuratore. Non ho avuto risposta. Ora gli inquirenti potranno fare chiarezza.
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