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DI QUEST’AULA SORDA E GRIGIA

Non siamo al bivacco di manipoli, ma la direzione è quella.
Abbiamo discusso il bilancio preventivo del Comune di Genova in un preoccupante clima di scontro, alimentato da un Sindaco che mal sopporta perfino l’esistenza del Consiglio Comunale, e che vive l’attuazione delle regole democratiche come un’assoluta perdita di tempo.

E’ questo clima, ancor più degli inadeguati contenuti del bilancio, che deve allarmare chi ha cuore il futuro della città.

La costante violazione delle regole e la limitazione delle prerogative del Consiglio denunciano una profonda debolezza del Sindaco e della maggioranza di centrodestra, figlia di un’assenza di visione e evidentemente frutto anche degli scarsi risultati di questi due anni e mezzo di governo.

Ma, ripeto, oltre al merito c’è il clima.
Lo scherno e il dileggio della minoranza è la cifra dei nostri lavori.
Il consigliere che chiede il rispetto dei tempi di illustrazione delle pratiche o il voto separato sui singoli documenti viene accusato di essere “uno che non ha nulla da fare” o “uno che non ha mai lavorato”.
E se i lavori si protraggono oltre il pomeriggio, sindaco e consiglieri di maggioranza ordinano le pizze e non hanno pudore a consumarle sui banchi, mentre proseguono discussione o votazioni.
Si è arrivati fino allo scontro fisico, che non è costato neppure un richiamo a chi è passato alle vie di fatto, ma che non è neppure lo scalino più basso dell’abisso verso cui stiamo procedendo.

Il fondo lo toccheremo stamattina, quando per la prima volta nella storia della nostra città, i consiglieri comunali si riuniranno in seduta segreta per modificare le norme urbanistiche.

Scambiando l’emergenza coronavirus per una grande occasione di sospendere la democrazia, il centrodestra ha convocato una commissione per esaminare la delibera che trasforma in parcheggio il parco di Villa Bombrini a Cornigliano, senza la possibilità che il pubblico possa assistere ai lavori, senza la possibilità che i consiglieri possano audire i soggetti interessati o farsi assistere da esperti.

E’ una decisione senza precedenti, che non ha altro obiettivo che calpestare le prerogative del Consiglio.
E’ una decisione illegittima, tanto che la stessa Regione in questi giorni ha tenuto commissioni con regolari audizioni di soggetti esterni.

Non sarò complice di questo scempio.
Ho depositato ieri mattina un esposto alla Procura della Repubblica e una segnalazione al Prefetto.
E se la delibera dovesse essere approvata con queste modalità, ci attiveremo per impugnarla davanti alla magistratura amministrativa.

Siamo determinati a combattere con ogni strumento consentito dalla legge: in gioco c’è il futuro di Cornigliano, il rispetto delle regole e delle garanzie della convivenza democratica.

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