I numeri dei contagiati stanno crescendo nella nostra Regione, e sta crescendo in modo preoccupante l’indice di mortalità, che è perfino più alto della già elevatissima media italiana.
Per quale ragione? L’età media più avanzata dei liguri è certamente un fattore. Ma ce n’è un altro, sul quale si può intervenire: il numero di tamponi.
La Liguria è la Regione del nord Italia che sta facendo meno tamponi. Siamo a 2,45 ogni 1.000 abitanti, un punto sotto la media italiana.
Per fermare il contagio – come stanno ripetendo tra i tanti i presidenti Bonaccini e Zaia – bisogna riconoscere i positivi asintomatici che hanno un effetto moltiplicatore sulla diffusione del virus.
Bisogna fare più tamponi, anche agli asintomatici, a partire dalle categorie a rischio: medici, infermieri, operatori sanitari e tutti i lavoratori che hanno contatti con il pubblico (autisti di mezzi pubblici, dipendenti dei supermercati).
Purtroppo, i numeri liguri ci dicono che siamo ancora molto indietro. Serve un’inversione di rotta.
Abbiamo inaugurato la nave-ospedale, abbiamo festeggiato l’arrivo delle mascherine. Ora facciamo meno cerimonie e più tamponi.
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