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BUONI SPESA: RESTANO IN FONDO GLI ANZIANI SOLI

Il Comune ha terminato la distribuzione dei buoni spesa. Su 25.000 domande sono risultate ammissibili 18.500, ma solo poco più di 12.000 saranno finanziate, almeno in questa prima fase.

Abbiamo chiesto la massima trasparenza sui criteri applicati per formare la graduatoria, e ne discuteremo quando ormai tutto sarà concluso il prossimo 22 aprile.

Resta il fatto che il Comune di Genova è uno dei pochi comuni in Italia a non aver inserito limiti reddituali o patrimoniali.

Milano ha previsto un limite di reddito di 20.000 euro, o di 40.000 per chi ha perso reddito o lavoro.
Bologna ha escluso chi ha depositi bancari superiori a 10.000 euro
Roma ha stabilito l’esclusione di chi ha immobili diversi dalla prima casa e ha richiesto una dichiarazione circa l’assenza di redditi o depositi sufficienti per l’acquisto di beni di prima necessità.

A Genova bastava dichiarare di essere in difficoltà a causa dell’emergenza.
E gli unici criteri di priorità per la formazione della graduatoria sono stati il numero del nucleo familiare e la presenza di minori o disabili.

La conseguenza è che in fondo alla lista, senza possibilità di percepire il buono, sono rimasti quelli che vivono da soli, nella nostra città soprattutto anziani.

Ora grazie alle donazioni private e a 150.000 euro aggiunti dal Comune si riuscirà ad estendere la copertura.
E in parte forse si potranno rimediare gli errori di una costruzione frettolosa dei criteri e della graduatoria.

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