Martedì il centrodestra porta in Consiglio Comunale una mozione per intitolare il Porticciolo di Nervi a Luigi Ferraro, repubblichino e componente della Decima Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese, e nel dopoguerra fondatore della Technisub.
Tra le sue esternazioni Wikipedia ricorda questa: «La causa della Repubblica Sociale per me rappresentava l'impegno d'onore alla parola data. Battersi per essa significava difendere la Patria dal nemico angloamericano e dallo stesso alleato germanico, che dopo l'8 settembre aveva troppi pretesti per non comportarsi più come tale. Battersi per gli angloamericani voleva dire scegliere il campo del più forte.»
Una decisione sbagliata che offende la storia della nostra città e della nostra patria. Ferraro è stato nel dopoguerra dirigente sportivo e imprenditore di successo. Ha potuto farlo perché nel 1945 hanno vinto quelli contro cui combatteva, che hanno assicurato la libertà di tutti. Anche la sua. Se avessero vinto Ferraro e Borghese non sarebbe andata allo stesso modo. Tanto basta per evitare intitolazioni e cerimonie.
Ma c’è anche una questione di metodo. Che senso ha prendere una decisione del genere in questi giorni di emergenza? Con il Consiglio Comunale costretto a riunirsi in videoconferenza, senza la presenza del pubblico e con modalità che comprimono la normale iniziativa dei consiglieri. E ancora, mentre attendiamo da mesi che nostre mozioni siano poste all’ordine del giorno, questa è stata presentata oggi, il 30 aprile, e subito inserita nel Consiglio Comunale di martedì.
Combatteremo con ogni mezzo perché prevalga il buon senso. Combatteremo con ogni mezzo perché l’onore e la memoria della nostra città non siano offesi dalla Giunta Bucci.
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