L'azienda del cognato di Fontana, presidente di Regione Lombardia, ottiene dalla stessa Regione un appalto senza gara per fornire 75.000 camici a 513.000 euro.
I mezzi di informazione sollevano lo scandalo, e Regione e impresa interessata si affrettano a dire che non si trattava di una fornitura ma di una donazione.
Ma poiché, almeno in origine, donazione non era il Presidente Fontana si sente in dovere di ristorare il cognato facendogli un bonifico di 250.000 euro.
Preleva quindi le risorse da un conto svizzero intestato ad una società fiduciaria, su cui sarebbero transitati a seguito di voluntary disclosure (scudo) i 5,3 milioni ereditati dalla madre, in precedenza gestiti da un trust con sede alle Bahamas.
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