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LE MELE MARCE E I CARABINIERI

E' sempre sbagliato giudicare un'intera organizzazione sulla base delle malefatte di uno o più suoi appartenenti.

Eppure la vicenda della stazione dei Carabinieri di Piacenza Levante suscita inquietanti preoccupazioni.

La mia per esempio è soprattutto questa.
A quanto si legge sui giornali, c'è voluta la denuncia di uno spacciatore stufo dei ricatti subiti, per fare insospettire un ufficiale dei Carabinieri circa il tenore di vita dell'appuntato Montella, il quale a 37 anni aveva aperto 23 conti bancari, acquistato 11 automobili e 16 moto, e una villa da 250.000 euro.

La grande fiducia del Paese nell'Arma si è sempre fondata sulla certezza che quell'organizzazione sapeva meglio e prima di tutte le altre selezionare i suoi membri, vigilare persino sulle loro abitudini, promuoverli o cacciarli se era necessario.

Qualcosa evidentemente si è rotto. E, al di là delle singole responsabilità penali, per recuperare quella fiducia i Carabinieri dovrebbero dirci che cosa.

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