Nuove foto aggiunte

INUTILE E DISCRIMINATORIA

In città sta crescendo il contagio. E l’impressione che siano ancora moltissimi gli asintomatici non tracciati sembra confermata da quanto successo l’altra notte a Cornigliano dopo l’incendio in uno stabile. Dei 16 intossicati giunti in ospedale, 6 sono risultati positivi al Covid.

L’anello debole è la presa in carico dei positivi da parte della medicina territoriale. Chi è positivo è lasciato in balia di sé stesso, spesso non si provvede a ricostruire i suoi contatti abituali, che sono lasciati liberi di diffondere il contagio.

Per arginare la situazione, arriva l’ordinanza di Regione Liguria che chiude i negozi automatici in tutta la città, e crea quattro zone rosse in cui devono chiudere sale gioco e circoli ricreativi.

Le quattro zone (Centro Storico, Sampierdarena, Rivarolo, Cornigliano) rappresentano quartieri fragili della città, in cui il disagio sociale sembra accompagnare la diffusione del virus.

Ma non c’è un pensiero su questo. Non c’è una presa in carico del disagio sociale e sanitario, non c’è una riflessione sull’impatto sociale del Covid, su quanto è più difficile per molti tra i più deboli modificare la propria esistenza come richiesto dalle norme anticontagio.

Basta salire su un autobus, fare la coda alle poste o in qualunque ufficio pubblico, basta vivere la città per capire che il provvedimento assunto da Regione e Comune rischia di essere inutile e discriminatorio.

La chiusura dei circoli culturali e ricreativi appare incomprensibile laddove è consentita la normale attività di bar e ristoranti e perfino l’organizzazione di fiere e mercati.

Ma davvero lo scopo di lucro ammazza il virus, come il sapone?

No. La filosofia, anche nell’emergenza sanitaria, è la stessa della famigerata ordinanza anti-kebab nel centro storico: quello che conta non è ottenere un risultato, ma difendere il consenso della propria cerchia.

www.facebook.com/AlessandroTerrile.it/photos/...