Con una lettera inviata via PEC il 27 ottobre ai Comuni di Sant’Olcese e Serra Riccò, il Comune di Genova mette fine alla gestione pubblica di Villa Serra di Comago, il gioiello settecentesco nel cuore della Valpolcevera.
Era il 1982 quando i tre Comuni acquistarono la Villa e il grande parco, e nel 1992 dopo ingenti restauri finanziati con denari pubblici lo riaprirono alla cittadinanza, ponendolo sotto la gestione del consorzio pubblico formato dai tre enti.
Per 28 anni il Consorzio Villa Serra è stato un esempio di gestione virtuosa e oculata, sapendo coniugare la necessaria manutenzione del verde con l’organizzazione di manifestazioni di rilevanza cittadina, garantendo l’accesso al parco a tariffe poco più che simboliche che prevedono tra l’altro un abbonamento annuale a venti euro.
La gestione pubblica di Villa Serra è stata presa a modello da altre città e torna spesso sul tavolo quando si parla di riqualificazione di grandi parchi storici.
Una storia virtuosa che finisce oggi, per volontà della Giunta Bucci che dopo aver lottizzato il consiglio di amministrazione del Consorzio, si lamenta dei risultati non all’altezza, e comunica l’intenzione di liquidare il Consorzio pubblico per affidare la Villa e il Parco a un soggetto privato.
Tra le motivazioni del Comune di Genova anche la necessità di ridurre il contributo annuale, che oggi ammonta a 222.000 Euro.
Una scelta bizzarra e incoerente, per chi promette di investire milioni di euro per realizzare un nuovo parco sotto il Viadotto Polcevera ma intanto sottrae le poche risorse che consentono di garantire la fruizione dell’unico grande parco della vallata.
In Consiglio Comunale daremo battaglia contro una decisione calata dall’alto senza alcuna discussione sull’opportunità di mettere fine al consorzio pubblico e senza alcuna informazione sul futuro modello di gestione.
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