Nuove foto aggiunte

CENTRO STORICO, UN PIANO POCO STRAORDINARIO

Lunedì scorso il Sindaco e mezza Giunta hanno presentato il tanto atteso Piano integrato per il Centro Storico, descritto sobriamente come il “nostro nuovo ponte”.

Come consiglieri comunali non abbiamo avuto alcuna informazione sul piano, nonostante le numerose richieste. Ma ascoltando la conferenza stampa e leggendo le tavole illustrative pubblicate sul sito del Comune, molte sono le perplessità sull’effettiva concretezza del piano.

A cominciare dalle risorse.
Dei 137 milioni di Euro annunciati, i denari certi sono quelli che provengono dal Comune: 20 milioni disponibili tra il 2021 e il 2023.
Tutto il resto si fonda sulla futura aggiudicazione di progetti europei e ministeriali tra il 2021 e il 2026, per i quali ovviamente non c’è certezza.

Se si guarda allo specifico degli interventi, la maggior parte è la riproposizione degli annunci di questi tre anni e mezzo, finiti nel nulla: incentivi ai privati per restaurare le facciate, agevolazioni per reintrodurre attività commerciali e artigianali, potenziamento della pulizia giornaliera, nuovi percorsi turistici, nuove dotazioni alla polizia municipale.

Una buona fetta delle opere non è altro che l’elenco dei lavori pubblici già previsti, e spesso molto in ritardo: dalla sostituzione delle lampade a led nel centro storico, alla manutenzione di Palazzo Tursi, Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e Teatro Altrove, dalla conversione in Museo della Loggia di Banchi, agli interventi su Castello d’Albertis, Commenda e Museo di Sant’Agostino.

Ci si augura che questa sia la volta buona, ma non si può dimenticare il fallimento del piano straordinario di pulizia più volte annunciato, la restituzione delle telecamere fornite ai vigili per mancato pagamento del canone, o la fine ingloriosa del progetto Prè-Visioni che prevedeva diradamenti e nuove piazze.
A proposito, di demolizioni non si parla quasi più, se non per vagheggiare dei corpi aggiunti nel dopoguerra. Senza specificare le risorse per acquistare dai proprietari privati quei volumi.

C’è poi da domandarsi cosa ci sia di straordinario nel prevedere illuminazione, pulizia, derattizzazione, sicurezza urbana nel Centro Storico.

Nel piano però, non tutto è da buttare. E non penso certo alla boutade del minibus, quanto all’abbandono della filosofia securitaria e delle soluzioni facili.

Il piano prevede 16 milioni per interventi socio educativi, con il coinvolgimento delle organizzazioni del terzo settore per dare vita a progetti di prevenzione e di lotta alle dipendenze e perfino all’Istituzione di un “Osservatorio per l’immigrazione” con i referenti delle diverse comunità.

Questa, sì, è una svolta.
Dallo sceriffo inconcludente si passa al dialogo. Con tre anni e mezzo di ritardo.

www.facebook.com/AlessandroTerrile.it/photos/...