Nuove foto aggiunte

AMIU, 3 ANNI DI PROMESSE E POCHI RISULTATI

Mercoledì scorso ci è stato presentato il nuovo piano industriale 2021-2025 di AMIU, che assomiglia molto al piano industriale 2018-2020, salvo le date tutte slittate in avanti.

Passa infatti dal 2020 al 2024 il raggiungimento della percentuale minima di legge di raccolta differenziata (65%).
Nonostante le promesse del Sindaco nel 2017: “porteremo la raccolta differenziata al 60% in un anno” le cose sono andate molto peggio.

Anzi proprio nulla si è mosso. La percentuale di raccolta differenziata è passata dal 34,22% del 2017 al 35,22% del 2019, e secondo il direttore generale di AMIU il 2020 chiuderà in linea con il 2019.
E nel frattempo ogni anno il Comune paga una multa di oltre 500mila Euro per il mancato rispetto della legge regionale.

Eppure solo nel 2018 AMIU ha investito 4,5 milioni di euro per aumentare il tasso di differenziata. Sarebbe interessante capire a cosa sono serviti.

Non va meglio per le isole ecologiche, di cui era previsto l’incremento entro il 2020.
In tre anni nessuna nuova isola ecologica è stata realizzata, e non è stata sostituita neppure quella andata distrutta con il crollo del Morandi. Per cui da quattro isole siamo passati a tre.

Se passiamo alla gestione dei rifiuti, è sempre notte fonda. L’obsoleta pressa di Volpara è tornata centrale con la distruzione di quella di Campi. E le conseguenze in termini di miasmi in Valbisagno sono evidenti.

A Scarpino doveva essere concluso entro dicembre 2020 l’impianto di trattamento meccanico biologico che verrà costruito da IREN. Ma nonostante il termine fosse previsto dal piano industriale 2018 e dall’autorizzazione di Città Metropolitana per la riapertura della discarica di Scarpino, i lavori non sono neppure iniziati. Il nuovo piano industriale fa slittare la conclusione al 2022, e nel frattempo i rifiuti continuano ad andare con i camion fuori regione.

E in città? La raccolta segna evidenti difficoltà soprattutto per le frazioni differenziate, e permane un enorme problema di smaltimento degli ingombranti, abbandonati nelle strade di periferia.
Ma intanto cresce la tariffa. Per il secondo anno consecutivo il Comune è stato costretto a spendere 30,2 milioni di Euro per non fare salire la TARI, che è comunque aumentata di circa il 5% per molte famiglie.

Dopo questi tre anni di promesse mancate, quale credibilità può avere il nuovo piano industriale?
Per non parlare del fatto che il Direttore Generale che lo ha elaborato è prossimo ad essere sostituito. Amiu ha già pubblicato il bando per la selezione del successore.

www.facebook.com/AlessandroTerrile.it/photos/...