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LA CEMENTIFICAZIONE DELLA VESIMA

Dopo anni di tentativi caduti nel vuoto, questa sembra la volta buona.

Il marchese Cattaneo Adorno è sicuro di avere raggiunto un accordo con l’amministrazione comunale per la valorizzazione dei suoi terreni alla Vesima, nell’estremo ponente genovese.

Stiamo parlando dell’ultima valle al confine con Arenzano. Il piano urbanistico di Genova la destina da sempre ad esclusiva funzione agricola, con la sola possibilità di conservare le poche residenze esistenti.

E se tutte le precedenti amministrazioni hanno respinto gli assalti di Cattaneo Adorno, la Giunta Bucci è favorevole a consentire una nuova speculazione edilizia.

Si tratta di una variante al piano urbanistico che consentirebbe di eliminare il vincolo agricolo per costruire 12.900 mq di nuove residenze, una metà delle quali strumentali alla funzione agricola, l’altra metà per residenze libere e seconde case.

C’è scritto nero su bianco nella stessa relazione illustrativa, che parla espressamente di “attività turistiche, ricettività diffusa, residenti fissi e temporanei”.

No, non è uno scherzo. Sono previste più di cento nuove residenze, per una superficie complessiva grande due volte lo Stadio Luigi Ferrraris.

Il proprietario ha già presentato in Comune la proposta di variante, recentemente illustrata in una Commissione del Municipio Ponente con i favori dell’Assessore comunale all’Urbanistica che considera l’operazione “una valorizzare di un territorio agricolo che ha necessità di essere migliorato”.

Qualche miglioramento è in effetti previsto: per esempio il proprietario si assume l’impegno di portare l’acquedotto alla Vesima e di ripristinare la viabilità stradale che è in pessime condizioni (peraltro avendo richiesto a Regione un contributo di 300.000 Euro). Ma la valorizzazione non pare comparabile con lo scempio di quasi 13.000 mq di cemento nella vallata agricola.

Combatteremo con tutte le nostre forze contro una speculazione edilizia che non ha alcuna ragione d’essere in una città che continua a decrescere demograficamente.

Pensavamo di esserci lasciati definitivamente alle spalle la stagione del cemento. Ma il provincialismo di questa amministrazione si esprime anche nel ritardo a comprendere i grandi cambiamenti.

Mentre tutto il mondo, tra emergenza sanitaria e climatica, si converte alla rivoluzione verde, a Genova costruiamo palazzine in zona agricola.

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