La nuova diga del Porto di Genova è un’infrastruttura fondamentale per la competitività del nostro scalo, anche alla luce del gigantismo navale che comporta la previsione di maggiori spazi di manovra.
Il finanziamento dell’opera da parte del Governo con le risorse di Next Generation EU è un’ottima notizia. Come è anche positivo che in questi giorni sia partito il dibattito pubblico sulla realizzazione dell’opera, anche se sarebbe bene che tutte le sedute fossero accessibili ai cittadini interessati e ai mezzi di informazione.
C’è un tema di cui finora si è parlato troppo poco. L’incidenza dell’infrastruttura e dell’auspicabile incremento dei traffici portuali sul quartiere di Sampierdarena, che merita un ragionamento sulle opere compensative.
Penso ad esempio alla sistemazione definitiva di Lungomare Canepa, con le coperture anti rumore che consentano agli abitanti di recuperare in qualità della vita. Come da tempo ha richiesto il Comitato Lungomare Canepa, che ha organizzato un concorso di idee vinto dal progetto dell’arch. Fiorenza Punta.
Sarebbe molto utile che il dibattito sulla diga si occupi anche di come tenere insieme lo sviluppo del porto con la qualità della vita nei quartieri limitrofi allo scalo.
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