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PANARELLO, LA FABBRICA E IL PARCO

Martedì il Consiglio Comunale ha autorizzato l’espansione del 45% della fabbrica Panarello di Via Carso, che ha manifestato la necessità di ingrandire la propria unità produttiva di circa 1.000 mq per nuove esigenze industriali.

Una pratica che poteva essere gestita meglio dalla Giunta, all’insegna del dialogo e del confronto con l’azienda, con il Municipio e con gli abitanti, che hanno evidenziato le diverse criticità che affliggono la zona.

La Giunta avrebbe potuto almeno tentare di risolvere quei problemi, prima di portare in discussione l’ampliamento dell’azienda.

L’ho ricordato con un ordine del giorno, approvato dal Consiglio, che impegna il Comune a utilizzare gli oneri di urbanizzazione per consolidare e riasfaltare Via Carso e manutenere le caditoie, e a verificare anche attraverso Città Metropolitana le modalità di allaccio alla rete fognaria degli immobili della zona.

Ho approfondito la pratica con gli uffici dell’urbanistica, e mi sono convinto che l’espansione dell’azienda alimentare non sia incompatibile con lo sviluppo del Parco delle Mura, che ha in via Carso la sua estrema propaggine.

Peraltro, la fabbrica preesisteva al Parco, e il piano urbanistico fino al 2015 assegnava alla zona destinazione industriale, tanto che se all’epoca l’azienda avesse presentato un’osservazione al nuovo PUC con ogni probabilità avrebbe conservato il diritto all’ampliamento.

Un diniego avrebbe potuto portare Panarello a riconsiderare il proprio insediamento a Genova.

Pur nutrendo perplessità sul percorso seguito dalla Giunta, mi sono domandato cosa avrei fatto se fossi stato al governo della città, e ho deciso di conseguenza.

Ho votato a favore della variante, esprimendomi per una volta in dissenso dal mio gruppo che non ha partecipato al voto.

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