Quando si fa un errore, si può cominciare con l'ammettere di averlo fatto.
Gli ordini del giorno in apertura di seduta sono una prassi aberrante che dovrebbe essere abolita. Vengono posti in votazione, senza discussione, documenti il cui testo non è neanche sottoposto ai consiglieri comunali. Vengono letti dalla Presidenza, nel trambusto dell'avvio della seduta.
Si vota e basta. Senza nemmeno una parola.
Oggi sul documento di Forza Italia che equiparava fascismo a comunismo, antifascismo e anticomunismo, ci siamo astenuti, traviati dal riferimento alla proposta di legge popolare lanciata dal Sindaco di Stazzema.
Abbiamo sbagliato. Basta un'analisi, neanche troppo approfondita, di quel testo per considerarlo irricevibile, un insulto alla verità e alla storia del nostro Paese e della nostra città. Avremmo dovuto votare contro.
Poi certo, mi dicono che bisogna riflettere sul fatto che al di là del nostro voto la maggioranza del Consiglio Comunale di Genova ha approvato quel testo. Che più che arrovellarsi su cosa ha fatto il PD, si dovrebbe sottolineare la responsabilità del centrodestra che ha scritto e votato quel testo.
Sarà pur vero, ma ho sempre fatto politica attribuendo rilevanza a quello che possiamo fare noi, a quello che posso fare io, nel contesto dato.
E astenendomi su quel testo ho sbagliato, e chiedo scusa ai tanti che si sono sentiti offesi da un voto che non ha ragione d'essere.
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