Il mio ntervento sul nuovo supermercato a San Benigno
24 febbraio 2021
IL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE SUL NUOVO SUPERMERCATO A SAN BENIGNO
Siamo chiamati ad esaminare la più complessa pratica urbanistica di questo ciclo amministrativo. E lo facciamo con la procedura d’urgenza, in 24 ore tra l’illustrazione in commissione consiliare e il voto del consiglio comunale.
Non è mai successo nella storia della nostra città, e i 107 documenti che abbiamo scritto nella notte, e che oggi abbiamo voluto votare uno per uno vogliono solo testimoniare la straordinarietà delle condizioni in cui ci troviamo.
Giungiamo a deliberare questa pratica senza avere a disposizione gli elementi necessari per assumere una decisione ponderata.
Non abbiamo potuto ascoltare l’assessore al Commercio, che aveva un altro impegno rispetto a quello di prendere posizione circa l’insediamento a San Benigno di un supermercato da 3.200mq.
Parliamo di una grande struttura di vendita, con superficie lorda di oltre 6.000 mq.
Con un aumento volumetrico di quasi 5.000 mq, se sarà confermata la mancata ricollocazione delle attività esistenti sotto l’elicoidale.
Parliamo di un edificio alto 28mt contro i 12 mt concessi dal Piano regolatore portuale
Non abbiamo potuto ascoltare l’Assessore alla mobilità, nè gli uffici della mobilità. Senza neppure un piano del traffico che sarà stravolto dall’insediamento del supermercato in una zona delicata e cruciale per tutta la città.
Parliamo di un supermercato i cui parcheggi saranno insediati nel lotto 2.1. che è a destinazione logistica portuale, in palese violazione del PUC.
Lo facciamo senza aver potuto ascoltare Autorità Portuale, circa le conseguenze dei traffici in entrata e in uscita dal varco portuale che conduce al terminal traghetti. Vi ricordate quest’estate la città bloccata dagli accessi ai traghetti? Immaginate di insediare lì un supermercato grande oltre due volte quello di Via Piave.
Lo facciamo senza alcuna forma di partecipazione della cittadinanza, dei commercianti, degli operatori portuali degli stakeholders direbbe il sindaco, senza neppure la più minima informazione, senza il coinvolgimento del Municipio Centro Ovest.
Senza un’assemblea pubblica. Senza nemmeno un caffè col sindaco.
No, in 24 ore bisogna aprire e chiudere la discussione, prima che i cittadini e i commercianti di Sampierdarena e San Teodoro organizzino la protesta.
Li abbiamo ascoltati ieri, in commissione consiliare. Non era mai capitato in questo ciclo amministrativo ascoltare tutti gli auditi esprimere la loro netta contrarietà all’operazione che oggi ci proponete: sindacati, associazioni di categoria, CIV, commercianti, Municipio.
Li abbiamo sentiti arrabbiati, stupiti, delusi.
Delusi, sì. Perché oggi non solo state compiendo un grande errore di pianificazione, oggi voi li avete traditi, perché è dal 2017 che gli raccontate un sacco di balle.
Gli raccontate che volete difendere il piccolo commercio, stendete passiere e mettete le targhe di ottone sulle botteghe storiche, e poi stravolgete il piano urbanistico per consentire l’insediamento di un enorme supermercato che con le attuali regole non si potrebbe realizzare.
E qui sta il punto politico.
Era il 20 giugno 2017, a Palazzo Ducale c’era un confronto tra i candidati sindaco. Alla domanda favorevole o contrario a nuovi supermercati, lei signor sindaco rispondeva di essere contrario.
Ma poi da quanto è divenuto sindaco, è un continuo di modifiche al PUC per insediare grande distribuzione. In Via Piave, a Quarto, a Nervi, a San benigno, perfino nel Centro Storico al posto del Mercato del Pesce.
L’unica vostra visione di sviluppo, e di trasformazione urbanistica della città è legata all’insediamento di un supermercato.
Perfino per realizzare la nuova piscina di Nervi. Nel 2017 il governo del PD aveva finanziato il recupero della piscina. Avete utilizzato quei denari per demolirla, e ora ne volete costruire una nuova, con sotto un supermercato.
La questione non è tanto il fatto che nella nostra città aprono i supermercati. La questione non è nemmeno la guerra commerciale tra diverse aziende. Non stiamo discutendo se preferiamo comprare ad Esselunga, al Carrefour, alla Coop, alla Baslko o alla Pam. Ognuno compri dove ritiene.
La questione è che voi state rinunciando alla pianificazione della città, e vi affidate completamente alle esigenze di qualche azienda della grande distribuzione.
Siete liberi di farlo, con il nostro voto contrario siete liberi di farlo.
Ma almeno smettete di raccontare balle.
Ditelo ai commercianti che avete ingannato in questi anni.
Ditelo alle associazioni di categoria con le quali con una mano sottoscrivete il piano del commercio in cui dite che non autorizzerete altri supermercati e con l’altra mano ne continuate ad autorizzare. Ditelo al CIV Fronte del Porto, di cui avete cambiato il perimetro per non dare fastidio al nuovo supermercato di San Benigno.
Ditelo a tutti quelli che ieri vi hanno detto che sono preoccupati per le conseguenze della vostra scelta, che hanno superato il crollo del Ponte Morandi, con il cambio della viabilità che ha molto pregiudicato Sampierdarena, che stanno superando la crisi economica legata alla pandemia, e che da domani rischieranno di abbassare la serranda per il tradimento di chi gli aveva promesso di essere al suo fianco.
Non si può stare di qua e di là.
Non si può votare a favore di questa delibera, e poi telefonare a qualcuno a Sampierdarena dicendo di non essere d’accordo.
Le parole non contano. Le parole non contano più, signor Sindaco.
Conta il voto. E noi voteremo contrario.
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