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IL PORTO PIANIFICA, IL COMUNE TACE E ACCONSENTE

Martedì il Consiglio Comunale ha discusso il parere sulle linee strategiche elaborate da Autorità Portuale per il nuovo piano regolatore del Porto di Genova.

Si tratta di un documento fondamentale, che ispirerà appunto, la pianificazione delle aree portuali con conseguenze rilevantissime sulla città.

L’esame delle linee strategiche (un documento di quasi 300 pagine) poteva essere l’occasione per il Comune di esprimere la propria visione sulle non poche porzioni di città in cui è cruciale la relazione con il Porto.

Non è andata così, la Giunta che aveva a disposizione il documento da più di un anno, lo ha trasmesso al Consiglio solo il 19 marzo, e ha chiuso la discussione con due commissioni in soli dieci giorni, mancando di prendere posizione sulle principali questioni aperte.

Un’occasione persa, di approfondimento ma soprattutto di progettazione del futuro della nostra città.
Abbiamo presentato 17 documenti per sollecitare parole chiare da parte del Comune.
Dal Waterfront di levante e dalla mancata viabilità di collegamento con il Porto Antico, all’ipotesi di insediare un terminal crociere alle spalle dell’ex Mercato del Pesce.

Le linee strategiche dimenticano ancora una volta di dire dove saranno trasferiti i depositi costieri di Multedo, nonostante le continue promesse del Sindaco. Il Consiglio ha perfino approvato la richiesta di un piano di fattibilità per collocarli sulla diga. Ipotesi fantascientifica, che sa tanto di beffa per i cittadini del ponente.

Manca ogni ipotesi di compensazione a favore di Sampierdarena per l’aggravamento dei flussi che saranno determinati dal nuovo terminal Bettolo.

Il futuro delle aree ex ILVA di Cornigliano è ancora troppo vago. E preoccupa ancora una volta l’indisponibilità della Giunta a confermare la destinazione industriale di quelle aree. E’ stato respinto un nostro odg in tal senso.

Sparisce dalla pianificazione la proposta di sdemanializzare e restituire alla città la fascia di rispetto di Prà, nonostante l‘impegno nero su bianco di Comune e Governo con il Patto per Genova del 2016.

Rimangono seri dubbi sulle conseguenze che avrebbe sulla compatibilità porto-città a Prà e Voltri l’invocata modifica dell’imboccatura del porto di ponente.

E ancora la copertura dei bacini delle riparazioni navali, il ribaltamento a mare di Fincantieri, l’avanzamento lentissimo dell’elettrificazione dei moli.

Tutte questioni che avrebbero meritato un esame e una discussione approfondita, per consegnare ad Autorità portuale la voce della città.
E invece le linee strategiche sono state approvate con pochissime e irrilevanti osservazioni.

Abbiamo votato contro, e chiederemo con specifiche commissioni e documenti che il Comune prenda posizione su ciascuno dei temi sollevati.

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