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LA PISCINA NEL SUPERMERCATO

La Giunta Doria aveva ottenuto nel 2016 dal Governo 2,5 milioni di Euro per ristrutturare la Piscina Mario Massa nel porticciolo di Nervi.

Nel 2017 cambia il colore dell’amministrazione e la Giunta Bucci decide di utilizzare quelle risorse per demolire la piscina, per mettere al suo posto una serie di gradoni di cemento.

C’è però bisogno di una piscina, e il Comune indice una manifestazione di interesse per chiedere a soggetti privati la disponibilità a progettare, realizzare e gestire una piscina pubblica.

Il Comune contribuisce con la metà del costo del progetto, fino a un massimo di 3 milioni di Euro, e alla fine del periodo di affidamento (la durata sarà oggetto di gara), la piscina diventerà di proprietà comunale.

Il bando prevede la facoltà di proporre in sede di offerta, in aggiunta alla realizzazione della piscina pubblica, anche opere di carattere privato, a condizione che siano tecnicamente e funzionalmente compatibili con la piscina stessa

Si presenta un unico offerente che si propone di costruire la piscina nell’area Campostano di Nervi.
Ma sotto la piscina prevede di realizzare tre piani di parcheggi e un supermercato.

Sorge però un problema. Sotto l’area del proponente c’è una ex galleria antiaerea di proprietà demaniale che impedisce la realizzazione del supermercato e quindi del progetto.
La procedura rimane aperta e non si procede all’aggiudicazione.

Poi al Comune viene un colpo di genio.
L’amministrazione esercita l’opzione di acquisto della galleria demaniale al fine di valorizzarla “nell’ambito della procedura aperta per la definizione di un contratto di disponibilità finalizzato alla realizzazione di una piscina pubblica a Nervi”.

Quindi, mentre la gara è aperta, il Comune acquista un immobile per metterlo a disposizione del soggetto privato proponente, che ci farà parcheggi e supermercato.
E lo fa esercitando l’opzione, evitando così che il demanio metta il bene all’asta.

Una chiara violazione dei principi di trasparenza e di concorrenza.
E soprattutto una riduzione dell’interesse pubblico a servizio del privato.

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