FILOBUS O BUS ELETTRICI? L’UNICA CERTEZZA E’ IL RITARDO
Il 6 agosto dell’anno scorso il Ministero delle Infrastrutture accordava il finanziamento al progetto Filobus presentato dal Comune di Genova.
Si tratta di una pioggia di denaro: 471 milioni di Euro per installare l’infrastruttura filoviaria sui quattro assi di forza della città, realizzare le corsie protette, acquistare 145 filobus e ristrutturare le rimesse.
Abbiamo sollevato tutte le nostre perplessità su un progetto che era frutto più di vecchie proposte nei cassetti di AMT che di una vera visione del trasporto pubblico del futuro.
L’utilizzo dei filobus, in particolare, è in controtendenza rispetto alle scelte di tutte le grandi città occidentali, che investono in tram.
Ma, al di là del mezzo utilizzato, lascia a desiderare il piano trasportistico che sta dietro al progetto, che non assicura né un aumento della capienza né della velocità del mezzo pubblico, anche perché in parte considerevole il percorso non sarà in sede riservata.
Molto carentè è l’integrazione ferro-gomma con la metropolitana e con il trasporto ferroviario, che andrà a regime con il completamento del nodo di Genova. E’ inoltre prevista una pesante riduzione delle linee collinari, con taglio di percorsi e rotture di carico.
Comunque, ottenuto il finanziamento, ci si aspettava che partisse la realizzazione del progetto. E invece no.
Ieri in commissione consiliare abbiamo avuto conferma che è ancora in corso la progettazione definitiva. Quando ormai sono passati dieci mesi dal finanziamento.
Le ragioni del ritardo sono chiarissime: il Comune vuole modificare il progetto, sostituendo i filobus con autobus elettrici che si ricaricano al capolinea (c.d. opportunity charge).
La modifica è ancora in fase di esame presso il Ministero. Secondo le parole dell’assessore: è in fase di negoziazione. Ma ci è stato assicurato che la progettazione va avanti comunque.
Per progettare cosa, non si sa. Inutile dire che la progettazione di un sistema a filobus o a autobus elettrici con stazioni di ricarica differisce sostanzialmente.
A domanda precisa ci è stato risposto che la progettazione va avanti in parallelo, sulle due ipotesi, in attesa della negoziazione con il Ministero. Forse anche per questo il costo di progettazione sostenuto nell’anno corrente è salito da 5,2 a 7,3 milioni.
E intanto il trasporto pubblico rimane quello di prima.
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