L’Autostrada A10 non chiuderà integralmente dal 6 al 23 agosto tra Genova Ovest e Genova Pra’ come era stato annunciato in precedenza.
L’accordo tra Società Autostrade, Ministero, Comune e Regione ha scongiurato la paralisi della viabilità, pur restando confermati forti disagi: dal 16 al 25 agosto si viaggerà su una sola corsia per senso di marcia, con previsione di code fino a 20 km.
La situazione delle autostrade liguri sta creando un pregiudizio enorme all’economia genovese e ligure, con il concreto pericolo di un sensibile ritardo nell’aggancio della ripresa per un territorio che fonda una quota rilevante del proprio sviluppo su logistica e turismo.
In tutta questa incredibile vicenda delle mancate manutenzioni nelle gallerie colpiscono la colpevole condotta del concessionario e la carenza di programmazione degli interventi da parte delle Istituzioni locali.
Ogni mese siamo inondati di annunci di chiusure drastiche, che poi vengono ritoccate, sospese, rinviate, perfino annullate.
Eppure è lo stesso annuncio della paralisi a creare un danno rilevante all’economia, e a determinare scelte alternative alla Liguria tra i turisti e tra chi movimenta le merci.
Placido Migliorino, l’ispettore del Ministero delle Infrastrutture che ha condotto i sopralluoghi nelle gallerie, ha dichiarato nei giorni scorsi che la paventata chiusura dell’A10 non è un fulmine a ciel sereno ma era stata comunicata agli enti locali già nel mese di aprile, e rinviata su richiesta di Regione.
La programmazione è la grande assente in questa vicenda.
Perché non è possibile pianificare gli interventi, magari per tratte, mantenendo almeno un’autostrada libera in direzione nord/sud, ed evitando questo ritornello di annunci e smentite che creano confusione e disagi? Perché i tavoli tra Istituzioni si fanno dopo gli annunci delle chiusure e non prima?
E, infine, perché le Istituzioni locali non pretendono indennizzi da parte di Autostrade per quei territori che vedranno aumentare il traffico pesante sulla viabilità urbana per tutta la durata dei lavori?
Anche nella questione della richiesta danni nel processo penale per il ponte Morandi, in cui il Comune di Genova non ha ancora deciso se costituirsi o meno parte civile, c’è troppa esitazione nel rapporto con il concessionario.
Il rapporto tra enti locali e Autostrade è un tema centrale per la ripresa economica. E finora è stato troppo opaco e troppo flessibile.
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