Timeo Danaos et dona ferentes. [Temo i Greci anche quando portano doni.]
Racconta Virgilio che Laocoonte avesse le idee molto chiare in merito ai regali inaspettati, soprattutto se giungevano misteriosamente nel mezzo di un conflitto.
L’accordo con Autostrade, sottoscritto da Comune, Regione e Governo, è arrivato con la stessa segretezza, e come il celebre cavallo non sarà indolore per chi lo riceve.
La discussione è stata inserita all’ordine del giorno di un Consiglio Comunale già convocato per altro, con il testo consegnato ai consiglieri comunali solo la notte prima del voto.
Nessun confronto con la città, nessun contatto con i familiari delle vittime, con i cittadini e le associazioni della Val Polcevera, con le categorie economiche maggiormente colpite dal crollo del Morandi. Il Comune ha firmato un contratto in cui dice che nulla potrà più chiedere ad Autostrade, e non ne ha condiviso il contenuto con nessuno.
E il testo dell’accordo è ancora peggio del metodo utilizzato.
L’intesa prevede che dal 1 gennaio il tratto genovese dell’A10 tornerà a pagamento, nonostante l’anno scorso Autostrade si fosse impegnata a garantire la gratuità per dieci anni fino alla fine del 2031. L’accorciamento della gratuità costerà ai genovesi tra i 13 e 15 milioni l’anno.
Autostrade si impegna a realizzare opere che avrebbe dovuto comunque costruire per rendere efficiente la propria rete in concessione. Dal nuovo casello di Multedo al nodo di San Benigno, nessun regalo, ma opere dovute che in parte saranno pagate con i futuri pedaggi.
La grande novità sono i due tunnel: quello sotto il porto di Genova e quello della Fontanabuona. Autostrade si impegna a realizzarli con 930 milioni, ma mette nero su bianco che se spenderà di più si rivarrà sulla tariffa, e quindi sul pedaggio. Quindi in parte li pagheremo noi.
Sono una buona notizia i 3 milioni di Euro per risarcire gli abitanti sotto il Viadotto Bisagno. Ma è già certo che non basteranno per risolvere il problema dell’interferenza del viadotto per 104 famiglie e 6 imprese.
E poi c’è tutto quello che manca nell’accordo. Non c’è una parola sulla Gronda, i cui cantieri Autostrade avrebbe potuto aprire già da settembre 2017. Nulla su Lungomare Canepa, che ha servito da autostrada urbana per due anni.< Nessun investimento strutturale che consenta di sostenere lo sviluppo della città.
Con un risarcimento di 1,5 miliardi si sarebbe potuto cambiare il volto della città. Non succederà.
Abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà a questo accordo. E invitato il Comune a proseguire la trattativa per giungere ad un’intesa diversa e migliore.
A fronte di opere ancora da progettare e autorizzare che chissà quando vedranno la luce, dal 1 gennaio ricominceremo a pagare il pedaggio ad Autostrade. E’ l’unico caso di risarcimento in cui i soldi incomincia a metterceli il danneggiato.
Genova ha bisogno di un altro accordo, che risarcisca davvero la città.
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