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GRATUITA’ O PREMIO DI CONSOLAZIONE?

Ogni proposta che ha l’obiettivo di incentivare il trasporto pubblico va esaminata con attenzione e con favore.

Tutti i grandi centri urbani in Italia e in Europa si sono misurati in questi anni con scelte che tentano di spostare dal mezzo privato al mezzo pubblico la mobilità cittadina.
A cominciare da Milano che con la sua Area C ha da quasi dieci anni la zona a traffico limitato più grande d’Italia.

Gli ingredienti sono sempre gli stessi: limitazioni al traffico privato, rafforzamento del mezzo pubblico, connessione tra le varie tecnologie (bus, metro, tram, treno), realizzazione di parcheggi di interscambio.

Quali passi avanti ha fatto in questo senso la nostra città dal 2017?
Nessuno.

In quattro anni e mezzo neppure un metro quadrato di città è stato pedonalizzato.
La prima misura manifesto della Giunta Bucci è stata la diminuzione delle tariffe dei parcheggi in centro città, che porta con sé una chiara incentivazione del mezzo privato.

Il trasporto pubblico, nonostante le ingenti risorse a disposizione, è perfino diminuito nel numero di corse effettuate. Nessun parcheggio di interscambio è stato realizzato.

Il grande progetto dei filobus, che costerà 471 milioni, ignora completamente la connessione con la ferrovia e le opportunità che si potrebbero cogliere dalla separazione dei traffici con il completamento dei lavori del nodo ferroviario.

Per questo, la misura sperimentale della gratuità sugli impianti speciali e della gratuità tra le 10 e le 16 sulla metropolitana sa più di propaganda che di soluzione di un problema.
Soprattutto perché non è accompagnata dalle grandi scelte sul trasporto pubblico, da azioni che aumentino la capacità e l’efficienza dei mezzi pubblici, incentivandone l’utilizzo.

Non pare questa la direzione. Gli ascensori e le funicolari, salvo rare eccezioni, rappresentano un complemento alla mobilità, per cui la gratuità solo su quelli non comporterà di per sé la rinuncia al mezzo privato.

Dalle 10 alle 16 la domanda di mobilità sulla metropolitana è bassa. E la gratuità cambierà poco le abitudini dei genovesi che non possono uscire dal lavoro, da scuola o dall’università prima del previsto.

La bontà delle scelte di mobilità urbana si verificano nelle ore di punta.
E’ alla mattina e alla sera che il sistema deve reggere, quando all’utenza cittadina si aggiunge quella pendolare, con l’afflusso dei principali utenti del trasporto pubblico: studenti e lavoratori.

In poche parole, la battaglia del mezzo pubblico si vince nelle fasce orarie di punta, non all’ora di pranzo.

Se poi pensiamo alle promesse del Sindaco Bucci, la gratuità dalle 10 alle 16 suona come un premio di consolazione. Il 4 luglio 2018 aveva promesso che sarebbero stati creati in città 30.000 nuovi posti di lavoro.

I posti di lavoro non li abbiamo visti, ma ora chi non lavora potrà prendere la metropolitana gratis.

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