Quando Genova aveva buone idee non aveva i soldi. Ora ha molte risorse ma non ha più le idee.
Ricordate l’affresco di Renzo Piano del 2004? Fu messo da parte perché non c’erano le risorse per realizzarlo, allora stimate in circa 4 miliardi di Euro.
Il progetto aveva il merito di ripensare il rapporto porto-città, spostando a mare l’aeroporto, i cantieri navali, i depositi chimici, e recuperando diversi ettari alla riqualificazione urbana.
Oggi si prevede che Genova avrà a disposizione 5 miliardi di Euro tra risorse del Decreto Genova, finanziamenti del PNRR, risarcimento di Autostrade, ed altri trasferimenti del Governo.
Eppure, la programmazione per investire quei denari manca di respiro e di coraggio. Comune e Regione hanno tirato fuori dai cassetti quanto c’era di pronto, o quanto attendeva da tempo, senza particolare attenzione al mutare delle necessità del nostro territorio.
Stiamo progettando la nuova diga foranea, che costerà più di 1 miliardo di Euro, e nessuno ha valutato seriamente se possono trovarvi spazio i depositi chimici e il GNL, il carburante per le grandi navi. Lo sviluppo del porto è ancora limitato dal cono aereo dell’aeroporto, che il progetto di Renzo Piano superava con lo spostamento a mare. I cantieri navali restano in mezzo al porto vecchio, tra Porto Antico e Fiera senza possibilità di un vero sviluppo, e senza completare la restituzione alla città del porto di levante.
Ma il porto non è l’unico esempio.
Si pensi alla mobilità. Genova spenderà oltre mezzo miliardo di Euro di risorse pubbliche per realizzare 5 linee di filobus (o autobus elettrici) che non miglioreranno significativamente il trasporto urbano, in termini di capacità, efficienza e velocità. Quali altre grandi città europee stanno investendo nei filobus? Nessuna. Quasi un quinto de
C’è poi il grande tema dell’edilizia scolastica. A Genova sono 203 gli immobili adibiti ad asili e scuole, quasi tutti in carente stato di manutenzione, con problemi di barriere architettoniche, senza spazi adeguati alla didattica: spazi all’aperto, palestre, laboratori. Quali progetti di sostituzione edilizia sono in programma? Nessuno.
La settimana scorsa il Consiglio Comunale ha approvato la proposta del Gruppo del PD di progettare un nuovo polo scolastico per ogni Municipio. Bisogna fare in fretta per poter utilizzare i fondi del PNRR.
Intanto, però, si continua a procedere secondo un modello superato, anche dall’esperienza. Il Comune spenderà 4,5 milioni di Euro (3 trasferiti dal Governo) per convertire Villa Gruber in asilo. Spenderemo una somma rilevantissima per riadattare a edificio scolastico la villa cinquecentesca di Corso Solferino, con tutte le problematiche già sperimentate in esperienze analoghe: spazi angusti, barriere architettoniche, carenza di servizi alla didattica.
Genova rischia di vedere passare il treno del PNRR senza cogliere l’opportunità di ripensarsi, e di pensare in grande. Spenderemo più denari di quanti servivano per realizzare l’affresco di Renzo Piano, senza centrare la maggior parte degli obiettivi che si prefiggeva quel progetto.
Su questo dovrà concentrarsi la prossima campagna elettorale. Non basta spendere le risorse, se gli investimenti non rispondono alla pianificazione del territorio e ad un pensiero lungo sulla nostra città. Non basta proclamarsi Giunta del fare, se quel fare non costruisce un futuro migliore.
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