E’ giusto non sottovalutare le possibili conseguenze della peste suina africana che sembra avere contagiato diversi cinghiali tra basso Piemonte e Liguria.
Tuttavia, le misure previste dall’ordinanza ministeriale e specificate ieri dall’ordinanza di Regione Liguria non sono né idonee né sufficienti ad arginare il contagio, e rischiano di creare un pregiudizio economico gravissimo all’entroterra, senza peraltro produrre i risultati sperati.
I cinghiali frequentano regolarmente le aree urbane di Genova non sottoposte a divieti, da qui l’idea che si possa arginare il contagio impedendo l’accesso ai boschi per attività di escursionismo è solo una pia illusione.
Come hanno sostenuto autorevoli esperti del settore, limitare la presenza dell’uomo rischia di produrre l’effetto contrario, lasciando gli animali selvatici liberi di propagare l’infezione.
Chiudere i boschi liguri per sei mesi non dà alcuna garanzia di arrestare la diffusione del contagio, e produce un danno immediato alle aziende e alle organizzazioni attive nelle aree interne nei settori dell’agricoltura, del turismo, dell’outdoor.
Stabilire che si possa camminare sulle strade asfaltate ma non sui sentieri è un’offesa all’intelligenza di chi abitualmente vede i cinghiali circolare sull’asfalto.
Bisogna modificare quelle ordinanze, partendo dalla mappatura dei casi effettivamente riconducibili alla PSA per restringere la zona rossa, in cui fare valere regole più severe, e autorizzando le attività all’area aperta nel resto del territorio.
Servono indennizzi per i gestori di attività interdette o comunque pregiudicate dalle limitazioni. E’ inoltre essenziale lo stanziamento di agevolazioni fiscali o incentivi per isolare gli allevamenti di suini.
Il rischio economico del contagio risiede essenzialmente nell’eventuale infezione degli allevamenti, con pregiudizio per la filiera del maiale e dei suoi derivati. E’ lì che devono alzarsi le misure di protezione, erogando risorse alle aziende perché si dotino di strumenti di isolamento e procedure idonee a evitare l’infezione.
Come Gruppo del PD in Consiglio Comunale abbiamo presentato un ordine del giorno che sarà votato martedì prossimo.
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